ANDY WARHOL/ Omosessuale, vergine e cattolico: ecco chi era l’artista pop

- La Redazione

A molti anni dalla sua morte, si scoprono gli aspetti religiosi e spirituali di Andy Warhol, fondatore della pop art e uno dei massimi artisti della storia americana

Andy_Warhol_R439 Andy Warhol

Ogni sua opera d’arte vale milioni di dollari. Andy Warhol è forse l’ultimo grande pittore e artista a tutto tondo americano, quello che sicuramente ha dato vita all’ultima grande rivoluzione artistica, quella pop. Nato nel 1928, è morto nel 1987 e per tutti o quasi è sempre stato simbolo di trasgressione, per lo stile di vita eccentrico. Oltre alla pittura infatti si dedicò anche al cinema sperimentale, con film che ritraevano il mondo della prostituzione, dei trans e della droga. E’ stato poi il padrino e mentore di una delle rock band più trasgressive della storia, i Velvet Underground di Lou Reed, si è sempre circondato di omosessuali e travestiti ed è quasi certo che fosse gay anche lui. Stando però alle indiscrezioni venute fuori dopo la sua morte, Warhol sarebbe rimasto vergine fino alla morte. Inoltre aveva sempre un rosario e un libro di preghiera accanto al suo letto e uno dei suoi ultimi lavori fu una riproduzione pittorica dell’Ultima cena prodotta in circa cento copie di cui non era mai soddisfatto del tutto. Nato infatti in una famiglia cattolica di origine cecoslovacca, l’artista non avrebbe mai perduto la fede nonostante la vita eccessiva che conduceva. In molti raccontano di averlo visto spesso partecipare alla Messa presso la parrocchia di San Vincenzo Ferrer di New York, altre volte lo si vedeva accendere una candela e pregare in silenzio anche per un quarto d’ora. Tra le sue attività benefiche anche il sostegno economico di una mensa parrocchiale sempre a New York in cui spesso andava a fare il volontario servendo da mangiare ai senza tetto. Un suo nipote entrò in seminario e lui lo sostenne economicamente.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie