LA CLASSIFICA/ Dopo i guasti della Qantas, ecco quali sono gli aerei più pericolosi

- La Redazione

Il mezzo più sicuro del mondo per viaggiare rimane l'aeroplano, ma recentemente si sono registrati diversi incidenti. Ecco la fotografia di quanto accaduto negli ultimi mesi

aereo_caduto_R400 Immagine d'archivio

Lunedì mattina un Boeing 747 della Qantas Airlines è stato costretto a un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Sydney per un guasto elettrico che – come rivela il sito italnews.info – ha provocato fumo nella cabina di pilotaggio.

In un comunicato stampa, la società ha fatto sapere che il Boeing 747 diretto da Sydney a Buenos Aires, in Argentina, con a bordo 221 passeggeri e l’equipaggio, un’ora dopo il decollo, a causa del diffondersi di fumo dal pannello strumenti della cabina di pilotaggio, è dovuto rientrare nell’aeroporto. I piloti hanno indossato le maschere di ossigeno e hanno svuotato i serbatoi nell’Oceano Pacifico prima di effettuare l’atterraggio. I passeggeri sono stati informati dal comandante dell’esistenza del problema e del fatto che sarebbero rientrati a Sydney. Ma nessuno di loro ha sentito o notato fumo, solo coloro che sedevano vicino alle ali hanno visto che il carburante finiva in mare.

La maggior parte si è resa conto del rischio corso solo all’atterraggio, quando hanno visto i camion dei vigili del fuoco che seguivano l’aereo durante la fase di rullaggio fino al terminale. Il portavoce della Qantas, Olivia Wirth, ha spiegato che «questa procedura è assolutamente in linea e garantisce il rientro dell’aereo, come è infatti avvenuto». Secondo la Wirth quello verificatosi sarebbe un «guasto di lieve entità al sistema elettrico» che ha provocato una «piccola fuoriuscita di fumo solo nella cabina di guida e non in quella dei passeggeri», che raggiungeranno Buenos Aires con un altro volo messo a disposizione dalla compagnia aerea.

 

Questa è l’ultima delle avarie che si stanno verificando sui Boeing 747 di Qantas. Due giganti dell’aria, in volo per Sidney, atterrano in avaria. Il 5 novembre un Boeing 747-400 Qantas era atterrato fortunosamente all’aeroporto Changi di Singapore, e poco più di un giorno prima, sempre a Singapore, un altro velivolo della Qantas, l’Airways Airbus A380, aveva avuto gli stessi problemi. Entrambi gli aerei, come sottolineato da il manifesto, partivano da Singapore ed erano diretti a Sidney in Australia, dove però non sono mai arrivati. A bordo del volo 32, l’Airbus aveva 466 persone a bordo, mentre sull’aereo concorrente indicato come QF6, viaggiavano 412 passeggeri.

 

Entrambi hanno avuto un guasto a un motore e mentre quello dell’Airbus è di fatto scoppiato, costringendo l’equipaggio a scaricare il carburante prima di tentare di prendere terra, il motore Boeing ha presentato dopo la partenza qualche segno di essere fuori controllo, convincendo il comandante a cambiare rotta e atterrare prima del previsto. Il pericolo maggiore è quello corso il 4 novembre dall’Airbus cui si è staccato l’involucro di un motore sopra un’isola indonesiana. Tanto che la compagnia Qantas ha deciso di sospendere i voli dei sei jumbo A380 in esercizio in attesa dell’esito dell’inchiesta sulle cause dell’incidente e sull’eventuale pericolosità del modello di velivolo. Qantas ha in corso una commessa di altri 14 aerei simili e non ha finora fatto sapere di volere rinunciarvi. Vi sono altre due linee aeree che utilizzano Airbus simili: Singapore Airlines con 11 aerei in servizio e 8 in costruzione e la tedesca Lufthansa che ne ha tre in servizio e ne attende altri 12.

 

 

Entrambe starebbero facendo accertamenti sui voli jumbo e ne hanno fermati alcuni per un supplemento di controlli. Un grafico del Financial Times mostra come non tutti gli Airbus utilizzino motori Rolls Royce come quelli Qantas, Singapore Airlines e Lufthansa. AirFrance ed Emirates hanno infatti motori Ge e Pratt & Whitney. E mentre AirFrance si accontenta di 12 aerei, quattro in servizio e 8 attesi, Emirates, sponsor del Milan, ha 13 A380 in servizio e 77 in cantiere. La società produttrice degli Airbus è la franco tedesca Eads. Il 4 novembre ha perduto in borsa il 4%. Rolls Royce, che ha realizzato il motore saltato per aria, è scesa del 5% per un valore di 1,5 miliardi di euro. Si prevedono infatti molti richiami di motori per un doveroso tagliando. Se Airbus piange, Boeing non ride in quanto ha avuto a sua volta un’avaria a Singapore.

 

La Qantas, che prima dei tre episodi verificatisi in novembre vantava il record di sicurezza, ritiene che siano di gran lunga meno gravi di quanto si possa pensare, ma che sono stati «ingigantiti» dalle procedure di sicurezza adottate. Come sottolinea sempre italnews.info, le cause dell’esplosione del motore dell’A380 sono state fatte risalire a un difetto del motore Rolls-Royce Trent 900. L’olio fuoriuscito dalla perdita si è infiammato, riscaldando le parti metalliche e causando la disintegrazione del motore, costringendo i piloti all’atterraggio. Secondo gli esperti citati da italnews, «i pezzi di metallo hanno danneggiato sistemi vitali nell’ala, causando la perdita di controllo del secondo motore e parte dei flap frenanti sull’ala, determinando una situazione ben più grave di quanto originariamente rappresentato dalla compagnia aerea».

 

 

Per motivi di sicurezza la Qantas aveva subito sospeso i voli dei suoi sei A380, mentre la Singapore Airlines e la Lufthansa, che usano gli stessi motori Trent 900, hanno effettuato controlli sui loro superjumbo e solo uno non è ritornato in servizio. I sei superjumbo della Qantas, utilizzati lungo le più lunghe e redditizie rotte internazionali tra l’Australia e Los Angeles, Singapore e Londra, restano fermi, nonostante le necessità finanziarie che vorrebbero farli ritornare in volo. Simon Rushton, un portavoce della Qantas , ha rimarcato: «Stiamo affrontando il problema con estrema cautela privilegiando la sicurezza e la nostra flotta di A380 non riprenderà a volare fino a quando non saranno dichiarati completamente sicuri e questo avverrà a giorni».

 

La Britannica Rolls-Royce Group PLC, inventore del secondo motore più grande al mondo, ha detto che ne modificherà il progetto e che provvederà a dotare i motori di un software in grado di spegnerli prima che un’eventuale perdita di carburante possa provocarne la disintegrazione.

 

Fatto sta che dopo questi guasti sono diversi i passeggeri che si sono chiesti quanto siano sicuri gli aerei su cui volano. Come scrive il quotidiano tedesco Bild, il database JACDEC (Jet Airliner Crashes Evaluation Centre) di Amburgo, ha registrato i peggiori incidenti della storia dell’aeronautica civile. Fornendo un elenco dei modelli che hanno comportato la disintegrazione del velivolo o addirittura dei morti.

 

 

Il triste primato, secondo i dati JACDEC, in termini percentuali spettano al modello Airbus A320, del quale sono state prodotte 2.444 unità, di cui 20 coinvolte in incidenti per un totale di 631 decessi. Mentre il Boeing 757, prodotto in 1.050 unità, è stato coinvolto in incidenti con 582 morti. Il giudice tedesco Jacdec Jan-Arwed, intervistato dalla Bild, ha dichiarato: «L’anno 2010 ha registrato 889 decessi nel traffico aereo civile. Si tratta di 122 in più rispetto all’anno scorso, con una crescita pari al 16 per cento. Finora, tuttavia, nessuna delle principali compagnie aeree in Europa sono state coinvolte in gravi incidenti, a essere colpite solo le linee più piccole, per lo più dalle regioni periferiche del mondo». Lufthansa Cargo fa eccezione in quanto ha perso un aereo, senza però riportare vittime.

 

I dati JACDEC raccolti da Richter Jan-Arwed, sui modelli aerei che hanno registrato più vittime in termini assoluti. Il modello sul quale sono avvenuti in assoluti più incidenti mortali è il Boeing 727, che ha riportato 3.927 morti e 106 incidenti su 1832 pezzi, che hanno reso l’aereo irrecuperabile. Al secondo posto il Boeing 373 Classic 100-200-300, che ha totalizzato 3732 vittime su 725 pezzi.

 

 

Gravi anche le sciagure verificatesi sui 1172 Boeing 737-100/200: 3314 le persone scomparse. Sugli 856 Boeing 707, 164 si sono guastati provocando 3.156 vittime. Mentre l’Airbus più pericoloso, almeno in termini assoluti, è l’A300 costruito in 569 pezzi, che ha registrato 28 guasti per un totale di 1325 morti. Altri 1050 sono morti sui Boeing 737-300/400/500, dove la proporzione è di 27 incidenti su 1984 modelli.

 

L’Airbus A310, su 250 unità, ne ha perse 10, causando 817 morti. Mentre il «fratello» A320, costruito in 2444 unità, ha registrato 20 perdite totali e 631 decessi. Il Boeing 737-600/700/800/900 ha riportato 436 vittime e nove incidenti su 3308 modelli. Sei su 720 gli Airbus A330 finiti in panne, causando 338 morti. In tutto 302 invece le vittime sui 154 Boeing 720. Circa la metà (152) o morti sull’Airbus A321, con due aerei che hanno creato problemi sui 610 costruiti. I 72 Airbus A318 non hanno invece mai riportato né morti né incidenti, mentre dei 1294 Airbus A319se ne è rotto uno, senza però registrare delle vittime.

 

(Pietro Vernizzi)





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