BELGIO/ La proposta: Sciopero del sesso per costringere i deputati a formare il governo

- La Redazione

Una senatrice belga ha invitato le mogli dei parlamentari del suo Paese a rifiutarsi di fare sesso fino a quando i loro mariti non saranno riusciti a formare un nuovo governo

parlamento-belgio-r400 Il Parlamento del Belgio

Una senatrice belga ha invitato le mogli dei parlamentari del suo Paese a rifiutarsi di fare sesso fino a quando i loro mariti non saranno riusciti a formare un nuovo governo.

PUNTO MORTO POLITICO – L’esponente fiamminga del Partito socialista, Marleen Temmerman, ha proposto l’astinenza sessuale come un modo per porre fine al punto morto politico che ha fatto seguito alle inconcludenti elezioni dello scorso giugno. Con 248 giorni senza un esecutivo, il Belgio infatti è a un giorno dal record dell’Iraq (249). Questa non è la prima iniziativa inusuale con lo scopo di ottenere dei colloqui parlamentari in Belgio. Un comico di Bruxelles ha suggerito che gli uomini dovrebbero smettere di radersi fino a quando non sarà stato siglato un patto di coalizione. Purtroppo però il rischio di un elettorato sempre più irsuto non è stato sufficiente a fare partire un nuovo giro di negoziati.
 

NIENTE SESSO SENZA GOVERNO – Temmerman ha quindi deciso di scendere direttamente sul piano personale, e ha suggerito che un’unione politica potrebbe essere incentivata dalla prolungata mancanza di unioni sessuali. Come scrive il sito aolnews.com, Temmerman ha chiesto alle mogli e alle ragazze dei membri del partito di «tenere chiuse le gambe». Ed essendo anche una ginecologa rispettata, ha chiesto quindi a tutte le donne di «astenersi dal sesso fino a quando sarà stato raggiunto un accordo». Non soddisfatta ha esteso lo stesso invito ai partner «di ogni genere» di tutti i membri eletti nel Parlamento.
 

PROSTITUTE PAGATE PER NON LAVORARE – Temmerman ha affermato che una simile iniziativa ha già funzionato in Kenya nel 2009, quando le donne hanno fatto il voto di castità per disinnescare le crescenti tensioni tra i seguaci del presidente e quelli del primo ministro. E ha aggiunto la senatrice belga: «Alle prostitute keniane era stato offerto un compenso economico se avessero mostrato solidarietà femminile e avessero partecipato allo sciopero del sesso. L’impatto non è mai stato provato scientificamente, ma dopo solo una settimana c’era un governo stabile». E ammesso e non concesso che le donne belghe riusciranno a rispettare il loro proposito, il loro sciopero bizzarro ha addirittura un precedente nella Grecia Antica.

LA POLITICA DEL SESSO – Nella «Lisistrata» di Aristofane, una commedia portata in scena per la prima volta ad Atene circa 400 anni prima di Cristo, si racconta di come le donne di due città-Stato rivali si misero d’accordo per astenersi dal sesso fino a quando i loro uomini non avessero firmato un trattato di pace. Rendendosi conto che l’amore e il piacere erano più importanti della battaglia e dello spargimento di sangue, i soldati alla fine misero da parte le loro armi per abbracciare le loro donne. Ma il caso della Temmerman non è l’unico esempio di quella che il quotidiano inglese Daily Telegraph ha ribattezzato come «the politics of sex», «la politica del sesso». «Il sesso è risalito, con una suggestività senza ritegno, in cima all’agenda politica, e non è una sensazione confortevole», scrive preoccupata l’editorialista Andrew Crowley.
 

BUNGA BUNGA DA ESPORTAZIONE – L’esempio più eclatante lo abbiamo, guarda caso, proprio in Italia. Per la Crowley, «la reputazione inattaccabile di Berlusconi appare straordinariamente intatta dal flusso costante di indiscrezioni sul Bunga Bunga». E la dimostrazione delle donne, scese in piazza a Roma per manifestare contro i politici che non rispettano il corpo femminile, è un esempio perfetto di come sesso e politica anche a casa nostra vadano a braccetto. Forse perché la politica è per definizione così noiosa, che per renderla più attraente non c’è nulla di meglio di un po’ di «pilu», come insegna saggiamente Cetto Laqualunque. Ma gli inglesi hanno poco da fare i bacchettoni, prendendo di mira i costumi (e le scostumatezze) italiche.

SALLY BERCOW SENZA VELI – E non c’è bisogno di andare indietro nel tempo alle disavventure della principessa Diana. Più di recente Sally Bercow, l’avvenente moglie dello speaker della Camera dei Comuni, si è fatta fotografare su un quotidiano coperta solo da un lenzuolo, che ne lascia intravedere il meglio delle curve. La signora Bercow, 41 anni, è finita sulla copertina del London Evening Standard, dove appare davanti a una finestra spalancata, con Westminster illuminato dietro di lei. Dopo le polemiche che l’hanno coinvolta, ha dichiarato di essere stata una «completa idiota». Un ravvedimento tardivo dopo che, sul London Evening Standard, la bionda signora dichiarava sfacciatamente: «Fare l’amore sotto il Big Ben è più sexy».
 

(Pietro Vernizzi)






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