Fini: Prodi non svenda Alitalia. L’incontro di oggi rinviato a domani (termine per la trattativa)

- La Redazione

Le aziende hanno chiesto tempo per ulteriori "approfondimenti". Ieri la Uilt ha lasciato la riunione. Leggi l’approfondimento di Roberto Zucchetti (Bocconi) e il Dossier Alitalia

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È slittato a domani l’incontro tra sindacati, Alitalia e Air France fissato per oggi alle 12:00. A quanto si apprende, i vertici aziendali avrebbero chiesto più tempo per ulteriori “approfondimenti”.

Tutto da rifare: questo sembra l’esito dell’incontro di ieri tra sindacati e vertici di Alitalia e Air France. Le due compagnie aree hanno già deciso di comune accordo di far slittare la data di scadenza del negoziato con i sindacati a domani.
Il segretario generale della Filt-Cgil, Fabrizio Solari, ha sintetizzato così l’esito della riunione: «Abbiamo ribadito le nostre ragioni con grande determinazione. Spinetta continua a dire le proprie, la strada è in salita ma va percorsa fino in fondo». La scadenza indicata per oggi fra le condizioni per raggiungere un accordo «é superata – ha proseguito Solari -, non posso accreditare le voci di caute aperture ma se ci si è dato appuntamento per domani persiste da entrambi le parti la volontà di fare un accordo, certo bisogna vedere se si raggiunge ma non bisogna gettare la spugna. Spinetta ha detto che stanotte ci pensa invitando anche noi a fare altrettanto».
Nessuna apertura viene colta dal segretario generale dell’unione piloti Roberto Spinazzola secondo il quale «se continua ad essere confermato questo piano non c’é alcuna percorribilità, troppi gli esuberi e troppi gli aerei a terra, é inaccettabile. Auspichiamo passi in avanti e che la notte porti consiglio. Comunque occorre trattare. Durante la riunione ristretta, Spinetta ha ripetuto le stesse cose dette finora con altre parole per farcele digerire. Si continua domani per vedere se si può fare qualche passo»
Per il segretario dell’Ugl Trasporti Roberto Panella «é sembrato di leggere da parte di Air France una valutazione un po’ più serena, in particolare su flotta, cargo e Atitech. Spinetta ha capito che con la rigidità si resta in stallo e qualcuno doveva farsi avanti. La notte servirà per valutare in che modo accogliere le nostre richieste». 

Lo “strappo” della Uilt – L’incontro iniziale delle 14:00 è stato segnato dall’addio al tavolo delle trattative della Uilt. «Le pregiudiziali poste dal gruppo franco-olandese – ha spiegato il presidente Uilt, Giuseppe Caronia – che vincolano la eventuale acquisizione di Alitalia alla decisione che in proposito assumerà il nuovo Governo, e alla preventiva soluzione della controversia con la Sea, oggi riconfermate, impediscono ulteriormente la continuazione di un confronto che, a queste condizioni, risulta inutile e non possibile indipendentemente dalle enormi distanze tra le parti». Il sindacato vuole dunque aspettare l’insediamento del nuovo Governo, «che dovrà a sua volta dire con estrema chiarezza al Paese e ai lavoratori del gruppo Alitalia se e come ritiene si possa portare a termine una trattativa con Air France- Klm; se e in che modo intende sostenere questa eventualità e se intende mantenere il personale di Atitech in ambito Alitalia, come da noi richiesto». Oggi alle 9,30 la Uiltrasporti si riunirà presso la sede della Uil con il segretario generale Luigi Angeletti per fare il punto della situazione.
Durante l’incontro, replicando alle accuse dei sindacati secondo i quali il piano di acquisizione non sarebbe un piano di sviluppo, Spinetta ha fatto notare che «per la prima volta c’è un azionista, Air France-Klm, che rischia in proprio mettendoci dei soldi, come il miliardo di euro di aumento di capitale e che se le cose andassero male, l’intero gruppo ne risentirebbe. Il piano è un piano di sviluppo e a testimonianza di questo – ha aggiunto – ogni singolo euro di cash flow che sarà generato verrà reinvestito in Alitalia anche se questo dovesse avvenire in anticipo rispetto al piano che fissava il ritorno alla redditività tra il 2010 e il 2011». Questo impegno, ha aggiunto Spinetta, «sono disposto a metterlo nero su bianco».
I lavori sono comunque andati avanti e dopo le 17:00 è iniziata una riunione “ristretta”: presenti solo il presidente di Air France, Spinetta, quello di Alitalia, Maurizio Prato e un rappresentante per ognuna delle otto sigle sindacali rimaste al tavolo.
Quasi tre ore di confronto non sono però bastate e oggi alle 11:00 si ricomincerà con una nuova riunione “ristretta”, cui parteciperanno due rappresentanti per ogni sigla sindacale. A quanto si apprende, Spinetta darà delle risposte sulla rimodulazione della flotta e su Az Servizi.
Resta da capire se la Uil “rienterà” nel fronte sindacale o se manterrà la sua posizione di rottura.
Una posizione che non viene condivisa dal segretario generale della Fit-Cisl, Claudio Claudiani, che ha detto: «La migliore scelta per tutelare i lavoratori è quella di star al tavolo della trattativa, anche se gli elementi del confronto sono complessi e gli ambiti piuttosto stretti. La valutazione della Fit-Cisl in merito al negoziato è saldamente ancorata solo al merito delle questioni sul futuro dell’azienda, le prospettive di rilancio e le tutele per i lavoratori».

Le reazioni politiche – Lancia accuse a Prodi, il leader di An, Gianfranco Fini: «Accusiamo politicamente il governo di aver precostituito in qualche modo le condizioni perché al termine della trattativa ci fosse un solo interlocutore al tavolo, e cioè Air France. Se si fosse trattato di un interlocutore che metteva sul tavolo un serio piano di rilancio, nulla osta. Quando si scopre che autorizza a parlare di svendita è il motivo perché siamo contrari».
Secondo Fausto Bertinotti, da parte di Air France nella trattativa su Alitalia c’è «arroganza» e per questo «deve essere fermata». Il presidente della Camera si è detto convinto che «serva una nuova trattativa» e che quella in corso «deve essere rifiutata».
Di diverso avviso il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, convinto che la trattativa tra sindacati e il gruppo Air France-Klm per l’acquisto di Alitalia vada condotta in porto subito, prima delle elezioni: «Penso che sia meglio trattare, tenere i tavoli e cercare le conclusioni e trovare al più presto soluzioni, soprattutto in casi come questi nei quali le risorse per la sopravvivenza dell’azienda sono limitate».

(Foto: Imagoeconomica)







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