OPEL/ Magna batte Fiat, lo storico marchio tedesco sfugge al Lingotto

- La Redazione

L'annuncio ufficiale lo ha dato il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), alle 02:17, davanti alla cancelleria di Berlino, dove pochi minuti prima era terminata una nuova tornata di incontri iniziata dodici ore prima: il gruppo Magna sarà il nuovo proprietario della Opel

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L’annuncio ufficiale lo ha dato il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), alle 02:17, davanti alla cancelleria di Berlino, dove pochi minuti prima era terminata una nuova tornata di incontri iniziata dodici ore prima: il gruppo Magna sarà il nuovo proprietario della Opel.

E’ stata una trattativa lunga e difficile, hanno commentato a caldo i ministri dell’Esecutivo della cancelliera Angela Merkel (Cdu), assicurando però che è stata scelta così la strada migliore per salvaguardare migliaia di posti di lavoro senza appesantire oltremodo le finanze pubbliche.

I tedeschi hanno preferito il consorzio del produttore di componenti d’auto, l’austro-canadese Magna, alleata alla russa Sberbank, alla Fiat. Magna si trasforma in un nuovo gruppo con cinque milioni di vetture all’anno e punta – con l’aiuto della Gaz – sui mercati russo e dell’ex Unione sovietica. Secondo le informazioni più recenti, alla Magna andrà il 20% della Opel, alla Sberbank il 35%, alla Gm rimarrà il 35%, mentre i dipendenti prenderanno il 10%.

La General Motors, da parte sua, si prepara a separarsi dalla Opel dopo una unione durata 80 anni. La Opel è stata “salvata, per il momento”: ha detto il numero uno di General Motors Europe, Carl-Peter Forster. E poi: sarà un “lavoro difficile” trasformare in un contratto il protocollo d’intesa firmato a Berlino.

L’accordo con la Magna, ha spiegato Steinbrueck, si articola in tre punti principali: “Un memorandum d’intesa con la Magna, un’amministrazione fiduciaria (per la Opel) e un prestito ponte (per la Opel) da parte della mano pubblica tedesca per 1,5 miliardi di euro”. La Magna garantirà già dalla prossima settimana la necessaria liquidità.

“E’ stata una decisione non facile, ci rendiamo conto dei rischi, li abbiamo però valutati, anche confrontandoli con quelli di un’insolvenza che avrebbe pesato con un credito di massa sul sistema pensionistico, aggiungendosi agli altri costi sociali”, ha spiegato il ministro.

Il prestito ponte, che servirà a garantire la sopravvivenza della Magna nei prossimi mesi, sarà ripartito fra il governo federale e le quattro regioni che ospitano gli impianti della casa automobilistica in Germania. Ma c’é la “chiara indicazione”, ha sottolineato Carl-Peter Forster, che altri paesi europei, oltre alla Germania, forniranno il loro sostegno finanziario.

L’accordo finale è atteso nel giro di quattro-cinque settimane, ha detto da parte sua l’amministratore delegato di Magna, Siegfried Wolf, aggiungendo che l’iniezione di capitali freschi, per la casa automobilistica tedesca, sarà di 500-700 milioni di euro.

“Si è trattato di un difficile processo di valutazione, nel quale prognostici e ipotesi hanno avuto un ruolo”, ha commentato il ministro dell’Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), mentre il governatore dell’Assia, Roland Koch ha dichiarato: “Abbiamo valutato l’opzione di dare un futuro alla Opel con un’azienda motivata e con grande esperienza come la Magna. Questa è la strada migliore”.

Il governo federale contribuirà per 750 milioni di euro al prestito ponte e le regioni metteranno il resto. L’Assia, dove si trova l’impianto di Ruesselsheim (15.300 dipendenti) verserà 447 milioni di euro, la Renania Palatinato (Kaiserslautern) 102 milioni di euro, il Nord Reno-Westfalia (Bochum) 150 milioni di euro e la Turingia (Eisenach) 51 milioni di euro.

Il fondatore della Magna, Frank Stronach, si vanta di avere la “benzina nelle vene”: questa sarà una buona occasione per dimostrare – come dice – di essere più bravo dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne.







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