CRISI/ Risoluzione Def, il pressing della maggioranza: priorità alla crescita

- La Redazione

A un governo che secondo recenti sondaggi è in calo vertiginoso di consensi, i partiti di maggioranza chiedono che il tema della crescita venga considerato la maggiore priorità

mariomonti_mogio_ppianoR400 Mario Monti (Infophoto)

A un governo che secondo recenti sondaggi è in calo vertiginoso di consensi, i partiti di maggioranza chiedono che il tema della crescita venga considerato la maggiore priorità. Per questo Pd, Pdl e Terzo Polo hanno presentato all’esecutivo il cosiddetto Def, il Documento di economia e finanza, il cui esame è già cominciato presso l’Aula della Camera. Dopo quanto dichiarato prima dalla Corte dei Conti, attraverso il presidente Luigi Giampaolino, e poi dal presidente della Bce Mario Draghi, anche Alfano, Bersani e Casini pressano il governo con la risoluzione sul Def che sarà messa ai voti alla Camera, chiedendo interventi per alleggerire la pressione fiscale, in particolare grazie ai risparmi che giungeranno dalla revisione della spesa pubblica, ma «fermo restando il pareggio di bilancio». Nel frattempo dall’opposizione arrivano parole al vetriolo nei confronti di Monti, con Di Pietro che considera la “cura” Monti «stricnina per il nostro paese», e con Nichi Vendola di Sel che spera che qualcuno dica «ai finti medici che non sono loro la cura, ma che aggravano la malattia». In tutto ciò il premier Monti è intervenuto questa mattina a Bruxelles allo European Business Summit, al quale era presente anche il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Secondo Monti, «le riforme strutturali sono assolutamente necessarie, ma di per sé non danno crescita. Hanno bisogno che ci sia una domanda dei beni e dei servizi prodotti». In paesi come l’Italia, ha detto ancora il presidente del Consiglio, «che stanno facendo una cura di riforme e contenimento di bilancio, non si genera spontaneamente molta domanda. Bisogna che gli altri paesi, non sottoposti a cura, largheggino con le politiche economiche senza però tornare a politiche effimere di facile disavanzo pubblico che sarebbero in contrasto con le esigenze di oggi». Quindi, ha detto ancora Monti, è necessario avere più domanda di un certo tipo: una domanda che allarga la capacità produttiva dell’economia. Quindi più investimenti infrastrutturali a livello comunitario e maggiore attenzione per gli investimenti sia pubblici che privati». 

E ancora: «Servono politiche che non siano contraddittorie con la disciplina fiscale, ma che creando più crescita rendano questa disciplina più sostenibile a medio termine». 





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