RISPARMIO/ Il consulente: obbligazioni, valute e azioni, la parola d’ordine e diversificare

- int. Paolo Negri

Dove e come investire, in questi tempi di crisi e di rischio default? Risponde il consulente PAOLO NEGRI sottolineando una parola fondamentale: diversificare

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In questo tempo di crisi globale chi ancora può permettersi di investire i propri risparmi deve fare doppiamente attenzione.  Investire risparmi acquisiti faticosamente è sempre operazione di rischio, ma oggi l’incognita dei mercati “impazziti” desta ancora più preoccupazione. Secondo Paolo Negri, consulente finanziario di Azimut, contattato da Ilsussidiario.net, qualunque strada si scelga per investire i proprio risparmi, la parola da tenere bene a mente è una sola: diversificazione. “Che si tratti di valuta, di azioni  o di obbligazioni diversificare è la cosa che bisogna fare, se uno può permetterselo naturalmente. Non come normalmente si è sempre fatto prendendo un po’ di dollari, un po’ di sterline o un po’ di franchi svizzeri, ma diversificare veramente prendendo 20, 30 o anche 40 valute. Stessa cosa per le obbligazioni: un buon portafoglio diversificato oggi non può non avere una diversificazione su almeno 70 o anche 80 o più obbligazioni”. 

Dove mettere i soldi in tempo di crisi? Le banche oggi spaventano un po’, è una paura ingiustificata?

Essere spaventati dalle banche in questo momento non è sbagliato. Non perché le banche spaventino, ma perché la situazione di crisi che stiamo vivendo le espone a dei rischi notevoli. Prepararsi al fatto che oggi fortunatamente sono ancora solo dei rischi, ma che possono diventare reali, è ragionevole da parte di chiunque, soprattutto se parliamo dell’area euro. Ricordando poi che giustamente le banche hanno uno scopo fondamentale: pensare alla propria sopravvivenza.

Questa cosa non deve meravigliare? 

E’ meglio prepararsi al fatto che i rischi che ci sono diventino attuali.

Quali rischi per l’esattezza?

Quelli di cui tutti parlano: la stabilità dell’Europa quindi la possibilità che l’Europa smetta di essere quello che è o quello che si vorrebbe che fosse, e di conseguenza il problema monetario e cioè che l’euro smetta di essere una valuta che fino a ieri si confrontava con il dollaro e altre valute decisamente più forti.

E’ una possibilità remota questo scenario? 

Per quanto possa essere remota è bene comunque prepararsi a questa possibilità. Oggi la diversificazione valutaria è una delle cose necessarie se ci si vuole tutelare, se ci si vuole garantire rispetto a rischi molto importanti.

Cosa si intende per diversificazione valutaria? 

E’ qualcosa che si può fare o comprando direttamente valuta o comprando emissioni, obbligazionarie. Faccio un esempio: la lira turca, per dirne una, è interessante quindi anche comprare obbligazioni in lire turche. Ma lo è di più se gli emittenti di queste obbligazioni sono enti sovranazionali piuttosto che la Turchia. La stessa cosa vale anche per altri Paesi.

Diversificare: ci spieghi meglio.

E’ sempre importante diversificare magari scegliendo obbligazioni di enti sovranazionali che hanno un rating (per quanto si possa considerare il rating oggi un parametro di riferimento) decisamente più alto. Nel dettaglio, non vuol dire come normalmente si è sempre fatto prendere un po’ di dollari, un po’ di sterline o un po’ di franchi svizzeri, ma diversificare veramente comprando 20, 30 40 valute tenendo conto che per un risparmiatore privato è molto difficile fare questo tipo di operazione. 

Perché? 

Non solo perché è necessario disporre di grossi capitali, ma proprio perché è impossibile acquistare certe valute o certe obbligazioni.

E quindi?

Esistono dei fondi che danno questa possibilità di acquisto con gestori che diversificano su queste valute senza preoccuparsi di tentare di speculare facendo la scommessa più ampia su una valuta rispetto a un’altra. E’ la diversificazione che garantisce di portare a casa un rendimento.

Per quanto riguarda invece le obbligazioni? 

Stesso discorso. Se uno vuole avere un buon portafogli obbligazionario deve considerare di mettere dentro al portafogli obbligazioni che hanno rendimenti anche più bassi, ma che vale la pena scegliere proprio perché garantiscono questa sicurezza. Un buon portafoglio diversificato oggi non può non avere una diversificazione su almeno 70 o 80 o anche più obbligazioni. Scommettere soltanto sulle obbligazioni emesse da alcuni Paesi significa rischio maggiore. Questo non deve escludere le obbligazioni emesse dai titoli governativi della stessa Italia o dell’area euro magari escludendo magari quelli di Paesi a rischio come la Grecia, perché queste offrono rendimenti più interessanti che possono bilanciare rendimenti sullo zero come quelli dei  Bund tedeschi o bond di altri Paesi dell’area nord Europa. E’ un portafoglio diversificato che garantisce un rendimento e sicurezza.

Ci faccia un esempio.

Con una duration a settembre 2016 un portafogli di questo tipo come detto prima, senza fare nulla, ha in pancia un rendimento del 5%. Un ottimo rendimento, una grande diversificazione con più di 80 titoli: garantisce non solo la sicurezza, ma anche un buon rendimento considerando i tassi dei titoli a breve.

Affrontiamo il mercato azionario, quello che forse spaventa più di tutto.

Oggi vale invece la pena prenderlo in considerazione. Comunque anche qui diversificazione, affidandosi a dei gestori che sono in grado di modificare la gestione del portafoglio, adatto a chi vuole investire in un’ottica più speculativa. Ovviamente dipende dal capitale chi si ha e quanto di questo capitale si vuole investire, e bisogna tenere conto che oggi sul mercato azionario mondiale ci sono ottime possibilità di acquisto, perché chi investe come sempre deve guardare al prezzo di cosa acquista oltre che al valore di quello che compra. Se il rapporto valore prezzo è favorevole al prezzo perché il valore c’è, vale allora la pena investire anche sul mercato azionario.





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