CRISI/ Istat, l’inflazione rallenta ancora: a marzo +1,6%
Nel mese di marzo l'inflazione rallenta ancora, con la crescita dei prezzi al consumo ferma all'1,6%, dall'1,9% di febbraio. A rilevarlo è l'Istat, rivedendo al ribasso la stima provvisoria
Nel mese di marzo l’inflazione rallenta ancora, con la crescita dei prezzi al consumo ferma all’1,6%, dall’1,9% di febbraio. A rilevarlo è l’Istat, rivedendo al ribasso la stima provvisoria che dava l’inflazione all’1,7%. Questo ulteriore rallentamento, spiega l’istituto di statistica, è principalmente imputabile alla netta decelerazione della crescita su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+0,2%, dal +2,9% di febbraio). A contribuire all’aumento congiunturale dell’indice sono, in particolare, i rialzi su base mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6%), dovuti per lo più a fattori di carattere stagionale. L’inflazione acquisita per il 2013 è pari all’1,0%. L’Istat aggiunge inoltre che a marzo l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende all’1,4% (era +1,5% a febbraio), mentre al netto dei soli beni energetici la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo resta stabile all’1,5%. Rispetto a marzo 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende all’1,7%, dal 2,0% di febbraio, e quello dei prezzi dei servizi si stabilizza sullo stesso valore del mese precedente. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si azzera.
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