CANONE RAI 2016 IN BOLLETTA/ Lannutti (Adusbef): va abolito, è un atto di brigantaggio
24 gennaio 2016 INT. Elio LannuttiInfophoto
Quella di “Che tempo che fa” è una tv spazzatura che consente a Fabio Fazio, strapagato conduttore, di fare speculazione con la sua notorietà grazie al canone dei cittadini e di realizzare gli spot commerciali alla Tim. Una Rai che consente questo non può essere finanziata dal canone.
Anche in altri Paesi però si paga il canone …
Negli altri Paesi non c’è l’indecenza della lottizzazione. Invece di educare, la nostra tv fa diseducazione continua e attiva le macchine del fango, come stanno facendo con l’obiettivo di fare sponda al governo e occultare le responsabilità su Banca Etruria. Nel frattempo la Rai crea casi da episodi minori e marginali come quelli sui Cinque Stelle di Quarto, che hanno avuto la capacità e l’onestà di cacciare quanti erano sospettati di avere rapporti con la Camorra.
A che cosa serve veramente la Rai?
Questa Rai serve alle cricche di potere, ai faccendieri, a P2 e P3, ma non certo a un Paese libero che dovrebbe avere il dovere di informare i cittadini. Non a caso se andiamo a vedere nelle classifiche internazionali siamo ai primi posti per corruzione ed evasione fiscale, e agli ultimi posti per libertà d’informazione.
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Ringrazio l'occasione di questa intervista, della quale condivido tutto, ma proprio tutto - salve le affermazioni sui 5 stelle, dei quali ho apprezzato le intenzioni da "movimento", ma non il fannullismo politico una volta conquistata una grande, forse inattesa, quanto, a conti fatti, inutile, fetta di potere (impreparazione?), - per porre, finalmente a una sede competente, il mio disappunto sull'utilizzo del pubblico denaro, il canone obbligatorio, per interessi privati, corrispondenti alla pubblicità al pagamento del canone stesso, per mesi, mesi e mesi: prima in vista della scadenza, poi per la modesta sovrattassa, poi perché non pagarlo è violazione di legge ("sii ritardatario, non evasore"). Credevo, da quest'anno, che ci fossimo affrancati da questa vergogna. Mi sbagliavo. Durante le mie remote (1960/65) comparsate in tv per aiutare mio padre nel fronteggiare le onerose spese universitarie, ricordo che un minuto costava tre milioni delle vecchie lire: perché ci dobbiamo addossare questo scandalo? È configurabile un ricorso al TAR da parte di un'importante e sensibile istituzione vicina alle esigenze dei cittadini come l'Adusbef? Gradirei una risposta tempestiva su queste pagine. Con viva cordialità. Giorgio Antonaci.