MONTE DEI PASCHI/ Ultime notizie. Mps, niente assemblea per votare la ricapitalizzazione (oggi 19 luglio 2017)

- Lorenzo Torrisi

Monte dei Paschi di Siena news. Mps, niente assemblea per approvare la ricapitalizzazione precauzionale. Ultime notizie live di oggi 19 luglio 2017 riguardanti Montepaschi

mps_colonna_lapresse Monte dei Paschi, Lapresse

RICAPITALIZZAZIONE SENZA ASSEMBLEA DEI SOCI

Si attende ancora che la ricapitalizzazione precauzionale di Mps si concretizzi dopo il via libera ricevuto dalle autorità europee. Il Tesoro dovrebbe cominciare a breve a mettere a punto con gli advisor alcune modifiche allo statuto sociale della banca, oltre che lavorare per il decreto necessario alla ricapitalizzazione precauzionale, che dovrà arrivare in tempi stretti, considerata la volontà di concludere l’operazione prima della pausa estiva. Secondo quanto riporta Mf-Dow Jones, ci sarebbe comunque l’intenzione di evitare che venga convocata un’assemblea dei soci di Montepaschi per approvare la ricapitalizzazione stessa. Il decreto, dunque, dovrebbe dispensare Rocca Salimbeni dalla necessità di adempiere alle disposizioni del Testo unico della finanza. In ogni caso ci sarà prima un confronto con la Banca d’Italia per valutare la fattibilità di questo tipo di intervento.

LE PAROLE DI PADOAN

Secondo Pier Carlo Padoan, Mps “ha messo in campo un piano di ristrutturazione realistico. Per questo mi aspetto che darà un contributo molto importante anche al sistema economico italiano”. Il ministro dell’Economia, durante un’audizione alla commissione Finanze del Senato, ha anche spiegato di essere convinto che l’aver trovato una soluzione sia per Montepaschi che per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ha eliminato gran parte del rischio percepito riguardo il sistema bancario italiano e la dimostrazione di ciò la si avrebbe guardando l’andamento dei titoli del settore in borsa. A proposito di Piazza Affari, Padoan ha risposto a una domanda sui tempi per il ritorno dei titoli di Mps alle contrattazioni, spiegando che “sia il momento che il livello di ingresso sono elementi estremamente delicati, ma sono fiducioso che la scelta avverrà nel modo più efficiente possibile”.

I NOMI PER GLI INCARICHI AL VERTICE

Si continua a lavorare per rendere operativa la ricapitalizzazione precauzionale di Mps, dopo che da Bruxelles è arrivato il via libera formale all’operazione. Non sono mancate indiscrezioni in questi giorni a proposito della futura governance di Rocca Salimbeni, anche perché pare che il Tesoro stia lavorando al nuovo statuto sociale e alla possibilità di esentare la banca dalla necessità di convocare l’assemblea per approvare la ricapitalizzazione precauzionale. Sembra quasi certo che Marco Morelli resti al suo posto di amministratore delegato, mentre rumors di stampa vedrebbero una sostituzione del Presidente Alessandro Falciai. Vengono a tal proposito fatti due nomi: Carlo Salvatori e Lorenzo Bini Smaghi. Se il primo è Presidente di Allianz, il secondo lo è di Societe Generale, anche se sicuramente è noto ai più per essere stato membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea dal 2005 al 2011, dopo la nomina di Mario Draghi a Presidente dell’Eurotower.

LA CONTRAZIONE DEL CREDITO IN ITALIA

Le crisi di banche come Mps, Banca Popolare di Vicenza  e Veneto Banca hanno creato non poche conseguenze sull’intero sistema bancario. E, naturalmente, anche sull’erogazione del credito, nonostante le politiche portate avanti dalla Banca centrale europea. Secondo l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, infatti, negli ultimi tre anni c’è stata una contrazione degli impieghi bancari alle imprese italiane pari a 62,4 miliardi di euro. I dati evidenziano un calo che interessa tutte le regioni, con l’eccezione del Molise. La contrazione del credito ha poi colpito in maniera pesante il Veneto. Se la media italiana è stata di un -6,8%, nella regione del nord-est si è scesi del 10,7%. La situazione è stata difficile anche nelle Marche (-10,4%) e in Calabria (-9,7%). A livello di province, Isernia ha fatto registrare una diminuzione del 19,5%, seguita da Mantova (-19%), Ferrara (-17,8%) e Rieti (-17,4%).

Paolo Zabeo, direttore della Cgia, ha evidenziato come nonostante questi dati l’economia del Veneto abbia tenuto, facendo registrare anche una crescita nei settori del manifatturiero e dell’edilizia. “Senza la crisi delle due banche popolari, ovviamente, le cose sarebbero andate ancora meglio, soprattutto per le piccole e piccolissime imprese che, tradizionalmente a corto di liquidità e poco capitalizzate, sono state le più colpite da questa stretta creditizia e, conseguentemente, le meno coinvolte dalla ripresa in atto”, ha aggiunto. Renato Mason, Segretario della Cgia, ha espresso l’auspicio che la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche possa far sì  “che chi ha contribuito a dissestare i bilanci di molti istituti bancari sia messo nelle condizioni di non partecipare più alla vita civile di questo paese”.





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