SCUOLA/ Pantaleo (Cgil): diciamo no a tutti i nemici del contratto nazionale
DOMENICO PANTALEO, segretario generale della Flc Cgil, risponde alla lettera aperta di Fabrizio Foschi (Diesse) ai sindacati che hanno indetto lo sciopero del 24 novembre
Gentile prof. Foschi,
mentre il ministro Profumo, ieri a Torino, ha dichiarato di non voler aumentare da 18 a 24 le ore settimanali di docenza, a quel che mi risulta la commissione Bilancio della Camera non ha trovato una diversa copertura all’emendamento soppressivo approvato dalla Commissione cultura. Ciò significa che o l’emendamento verrà respinto o si procederà ad un taglio lineare alle risorse del ministero dell’Istruzione. Per la Flc Cgil questo è semplicemente inaccettabile.
Come lei ricorda nella sua lettera, la scuola è stata durante gli anni del governo Berlusconi impoverita con tagli che possiamo definire epocali. Gli effetti devastanti sulla didattica e sui carichi di lavoro del personale, sia docente che Ata, sono sotto gli occhi di tutti.
Pensare di poter di nuovo procedere ad un ulteriore taglio riteniamo sia una scelta scellerata. Per questa ragione se tale intervento non sarà cancellato e semplicemente spostato su altre poste dello stesso Miur, la nostra protesta non si fermerà.
Le voglio ricordare infatti che questa stessa organizzazione sindacale ha proclamato uno sciopero il 12 ottobre scorso nella giornata di mobilitazione degli studenti e ha manifestato in 90 città italiane insieme a tanti ragazzi e ragazze per chiedere una scuola di qualità, per chiedere di non tagliare più l’istruzione pubblica, per chiedere un piano di stabilizzazione per il personale precario e per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro del personale docente e Ata.
Noi in questi anni non abbiamo mai cancellato dal nostro vocabolario le parole “rinnovo del contratto”, lo abbiamo chiesto e rivendicato sempre nella sordità di questo e del precedente governo. E continueremo a farlo anche con il prossimo.
Il contratto nazionale rappresenta per la Flc lo strumento più flessibile e moderno per definire il rapporto di lavoro nella scuola dell’autonomia. I tentativi di indebolirlo a partire dalle codiddette riforme dell’ex ministro Brunetta nascondono semplicemente la volontà di ritornare alla situazione pre-contrattualizzazione, affermando una vecchia idea di lavoro pubblico di stampo napoleonico. Dove sono solo leggi e circolari a definire lo stato giuridico del personale, i suoi diritti e doveri, secondo una visione in questo caso sì impiegatizia del rapporto di lavoro, anche dei docenti.
Condividiamo la necessità di modificare il contratto nazionale introducendo percorsi di valorizzazione professionale. E non da oggi. Infatti la piattaforma per il rinnovo del contratto, presentata e approvata in alcune migliaia di assemblee e consegnata all’ Aran e all’ex ministro Gelmini, conteneva esattamente alcune proposte su questo tema ed anche, a nostro parere, alcuni elementi innovativi su formazione obbligatoria, funzione unica docente, i famigerati gradoni etc. Il problema vero è stato il blocco dei contratti nella scuola come in tutto il resto del pubblico impiego. Aggravato per il comparto scuola dal blocco degli scatti di anzianità.
La mobilitazione del 24 novembre prossimo che vede tutte le organizzazioni sindacali unite per respigere l’ennesimo attacco alla scuola pubblica e al personale, per la Flc rappresenta un punto importante di un’iniziativa complessiva che si è sviluppata nel corso degli ultimi quattro anni e che ha al centro il valore del lavoro, dei diritti contrattuali e soprattutto la rivendicazione di nuovi investimenti per l’istruzione. Iniziativa di lotta che abbiamo sempre accompagnato con proposte ed elaborazioni. Le lettere e i documenti che abbiamo ricevuto in queste settimane, e che ci invitano a proseguire la mobilitazione, non sono istanze di “docenti esasperati” ma al contrario rappresentano con grande dignità le difficoltà del lavoro in una situazione in cui la scuola non è valorizzata dai decisori politici e chiede per questo una radicale inversione di tendenza.
Su questi temi e per questi obiettivi la Flc continuerà a lottare insieme al personale della scuola tutto, agli studenti e ai cittadini che credono come noi che la conoscenza sia un bene comune da difendere e tutelare.
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