MATURITA’ 2014/ Possibili tracce: prima prova, il centesimo anniversario della morte di Giuseppe Mercalli

- La Redazione

Lo scorso gennaio si sono celebrati i sessanta anni dalla nascita della televisione di stato, la Rai. Potrà essere una delle prove del tema di italiano prima prova, ecco qualche consiglio

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Tra le possibili tracce che il ministero dell’Istruzione potrebbe sottoporre ai maturandi durante la prima prova dell’esame di Stato 2014 c’è anche il centesimo anniversario della morte di Giuseppe Mercalli, il geologo e sismologo ideatore della celebre Scala Mercalli utilizzata per misurare l’intensità di un terremoto attraverso l’osservazione dei danni e delle modificazioni ambientali prodotte da esso. In passato tale metodo di rilevazione era molto utilizzato, ma ben presto ci si rese conto che gli effetti di un terremoto possono essere molto diversi da luogo a luogo, quindi si è scelto di utilizzare un unico valore di magnitudo che invece è consultabile attraverso la Scala Richter. Tanti gli spunti che la vita e la carriera di Mercalli possono offrire: dai recenti disastri naturali, come il devastante terremoto di Haiti del 2010 che provocò oltre 315mila vittime fino a quello del 2009 a L’Aquila (308 morti) e il più recente in Emilia Romagna in cui invece persero la vita 27 persone. Si potrebbe analizzare e commentare l’impossibilità dell’uomo, ancora oggi, di prevedere in anticipo un terremoto. Importante anche ricordare l’attento lavoro dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che quotidianamente monitora l’intera superficie dell’Italia individuando e analizzando anche i più lievi eventi tellurici.

Sono trascorsi cinquant’anni da quando Martin Luter King ricevette il premio Nobel per la Pace e proprio questo anniversario potrebbe essere proposto come riflessione ai maturandi che si apprestano ad affrontare l’Esame di Stato 2014. Pastore protestante, oltre che politico e attivista americano, rimase sempre in prima linea contro ogni sorta di pregiudizio etnico nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta. Era il 28 agosto 1963 quando, dopo la celebre “marcia per il lavoro e la libertà” che portò centinaia di migliaia di persone a radunarsi al Lincoln Memorial di Washington, che Martin Luter King pronunciò il discorso “I have a dream”, simbolo di quella giornata e uno dei più celebri della storia. Agli studenti potrebbe essere dunque richiesta una riflessione non solo sul protagonista di questo anniversario ma anche sul premio assegnato annualmente: nel 2009, infatti, a riceverlo fu il presidente americano Barack Obama, mentre l’anno scorso è andato all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC). Senza dimenticare che per il premio Nobel per la Pace 2014, ancora da assegnare, sono candidati tra gli altri anche Papa Francesco, il presidente russo Vladimir Putin (per l’impegno dimostrato per evitare la guerra in Siria) e la talpa del Datagate Edward Snowden, a conferma del fatto che il criterio di assegnazione sembra essere decisamente cambiato. In che modo? E perché?

Un anniversario fra i tanti che si ricordano quest’anno e che potrebbe ispirare una delle tracce della prova di italiano è quello della nascita di Galileo Galilei. Il noto scienziato nasce infatti il 15 febbraio 1564, conosciuto come il padre della scienza moderna. Il tema dunque si potrà affrontare su vari livelli. Il primo è proprio questo: cosa significa che Galilei ha inventato la scienza moderna? Che cosa era prima di lui lo studio della scienza? Come Galileo lo ha cambiato e cosa esso è diventato? Certamente rispondere a queste domande implica un livello di conoscenza del fenomeno scientifico non a portata di tutti, da evitare di cadere in descrizioni puramente accademiche, ma addentrarsi invece in un livello storico-sociale. Sebbene infatti sia stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico tutti lo ricordano per i suoi studi  astronomici nel ruolo della rivoluzione appunto astronomica, la sua lotta per il sostegno del sistema eliocentrico e la teoria copernicana. Il suo metodo detto galileaiano o scientifico sperimentale ha ancora oggi valore primario, dunque spiegare il perché. Ovviamente sarà da trattare il dibattito con la Chiesa dell’epoca, cercando di non scadere in posizioni ideologiche ma cercando di spiegare perché la Chiesa si opponesse almeno in parte ai suoi studi. E’ questo un secondo livello che potrà dare vita a una seconda interpretazione della traccia, il rapporto cioè tra fede e scienza, argomento che si dibatte ancora oggi: sono in contrapposizione o no? Cosa dice esattamente la Chiesa della scienza e cosa diceva ai tempi di Galileo?

Sessant’anni di Radiotelevisione italiana: sarà incluso questo anniversario nelle prove di italiano dell’esame di stato? E’ probabile, in quanto l’anniversario celebra uno spaccato fondamentale della storia italiana. Attraverso questa ricorrenza infatti si potrà disquisire non solo e soltanto del mezzo televisivo, ma soprattutto come esso abbia cambiato, rivoluzionato e spesso manipolato la storia dell’Italia. Il tema potrà dunque essere svolto da un punto di vista socio-politico, andando ad analizzare cosa ha significato nell’Italia del dopo guerra l’irrompere del mezzo televisivo, qualcosa che ha cambiato per sempre la convivenza delle famiglie, rivoluzionando il modo di stare insieme e poi con il passare dei decenni spezzando spesso proprio l’unità familiare, sottraendo loro quel comune vivere e pensare che le caratterizzava. Si potrà e dovrà poi analizzare l’impatto politico: per decenni è esistito un canale unico, dove l’informazione era quella che il potere politico decideva di lasciar passare. Si è poi passati alla spartizione sempre politica della Rai, quando le reti sono diventate tre: la prima appannaggio della Democrazia cristiana, la seconda ai socialisti e la terza al partito comunista. Si dovrà poi analizzare cosa è cambiato nella società con la fine del monopolio Rai e l’irrompere delle televisioni private, Mediaset su tutte. Si potrà invece svolgere un tema che analizzi direttamente la proposta della Rai attraverso i decenni: spesso si rimpiange infatti una televisione di qualità, quando i programmi di approfondimento culturali erano molti, quando la tv dei ragazzi era impostata su certi valori, fino all’irrompere della cosiddetta televisione spazzatura e di certi programmi.





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