MATURITA’ 2017/ Prima prova rovinata dalla “catechesi” laica del tema generale

- Laura Cioni

Esame di stato 217, prima prova: bene i classici, da Caproni a Montale, maluccio il resto. Perché misurarsi sul terreno del mugugno senza confrontarsi con i maestri? LAURA CIONI

scuola_esame_maturita_1_lapresse_2017 Esame di Stato (LaPresse)

MATURITA’ 2017. La prima prova dell’esame di Stato 2017 è già cosa di ieri, per oggi sono i commenti.

Premesso che il passaggio dal tema tradizionale (rimasto solo per quello di storia e di attualità) alle varie tipologie previste dall’attuale normativa ha mostrato limiti molte volte evidenziati con crescente preoccupazione, le tracce di quest’anno ripercorrono cammini noti con qualche positiva novità. 

Innanzitutto Caproni. Bella la poesia proposta, anche se svilita da alcune domande di comprensione. Possibili gli approfondimenti sul tema uomo/natura in base alle proprie letture. A chi obbietti che Caproni non è tra i poeti più studiati del Novecento italiano si può chiedere a che cosa serva analizzare e sminuzzare tante liriche se poi non si mette in grado di comprenderne una sconosciuta.

Il saggio breve o articolo di giornale di argomento artistico-letterario riserva una sorpresa gradita: nomi significativi, noti, Turner, Pellizza da Volpedo, Leopardi, Pascoli, Montale (peccato il taglio!), Foscolo. Minaccia o idillio; si poteva lavorare con soddisfazione, e anche questo è importante.

Per l’ambito socio-economico le fonti sembrano a prima vista piuttosto scontate e poco stimolanti, soprattutto riflettendo su quanto poco la nostra scuola superiore affronti la tematica proposta attraverso  letture e rielaborazioni scritte.

Le fonti della traccia sulla ricostruzione, assai lodata nei primi commenti a caldo per l’evidente legame con i disastri provocati dal terremoto, portano con sé una notevole contraddizione: da una parte il brano di Machiavelli, che usa la metafora del fiume rovinoso e degli argini per definire il rapporto tra virtù e fortuna nell’azione politica, dall’altra la sconcertante affermazione che l’uomo può ricostruire tutto quello che la natura ha distrutto. Ma quando mai?

E’ molto facile in argomenti come questo scivolare sul terreno della cronaca e del mugugno, senza approfittare di misurarsi con i maestri. Cosa che non può avvenire per l’ambito tecnico-scientifico con la sua proposta di riflettere sulla robotica in base a fonti molto recenti.

Il tema di argomento storico, sul miracolo economico italiano, fornisce due fonti. Strano. Forse al ministero si sono accorti di quanto sia difficile per un liceale svolgere un tema di storia e non un riassunto del libro di testo?

E infine ecco il tema di ordine generale, quello sul progresso, anch’esso corredato di suggerimenti per lo svolgimento. A giudizio di chi scrive è il vero tallone di Achille della variegata prima prova dell’esame di Stato. Non solo per le indicazioni, che presuppongono nel candidato una difficoltà di comprensione della fonte e cercano di ovviarvi, ma soprattutto per il brano di Boncinelli. Ma che banalità in queste righe, che semplificazioni inaccettabili sull’uomo. Non c’è veramente in giro niente che faccia meglio riflettere sul percorso talvolta tortuoso delle civiltà, della ricerca comune e personale di un bene saldo, che resista alle inevitabili cadute? Sembra di leggere una brutta catechesi laica e dispiace che sia stata scelta e sottoposta alla pur breve attenzione dei maturandi. 







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