RAPPORTO ISTAT/ Un Italiano su 4 a rischio povertà. Persi 532mila posti di lavoro

- La Redazione

E’ una fotografia triste e per nulla rassicurante quella scattata dall’Istat all’Italia di oggi, con un Italiano su 4 a rischio povertà  e 532mila posti di lavoro in meno 

operaio_fonderia2R400 Foto Imagoeconomica

E’ una fotografia triste e per nulla rassicurante quella scattata dall’Istat all’Italia di oggi. Il rapporto annuale presentato oggi a Montecitorio, “La situazione del paese nel 2010”,  rivela una paese che stenta a ripartire. Quasi un quarto degli italiani, infatti, il 24,7 per cento, circa 15 milioni, «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». Il valore è superiore, rispetto alla media europea, del 23,1 per cento.  Nel decennio 2001-2010, poi, la nostra crescita è stata la peggiore dell’Europa, con un incremento medio annuo dello 0,2 per cento, contro l’1,1 per cento dell’Ue. Non solo. «Il ritmo di espansione della nostra economia – si legge nel rapporto – è stato inferiore di circa la metà a quello medio europeo nel periodo 2001-2007». Nel biennio 2009-2010 ci sono stati 532mila occupati in meno, specialmente tra i giovani tra i 15 e i 29 anni, dove sono stati addirittura 501mila quelli che hanno perso il lavoro. Si è registrato, di pari passo con il declino economico, un incremento degli abbandoni scolastici prematuri, pari al 18,8 per cento, percentuale ben distante dagli obiettivi dell’Ue di contenerli entro il dieci per cento. Peggiora, infine, la qualità del lavoro femminile.

Se rimane invariata la disparità rispetto al salario degli uomini, pari a circa un 20 per cento in meno, crescono i part time non volontari. Scende l’occupazione qualificata, tecnica e operaia, di 170 mila unità, mentre aumenta di 108mila unità quella non qualificata: si tratta, per lo più di  «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere».





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