STATI UNITI/ Aborto, la crisi economica fa salire i numeri, secondo uno studio

- La Redazione

Uno studio riporta i numeri aggiornati sui casi di aborto negli Stati Uniti

Neonato_dorme_ospedaleR400_7ott10 Foto: Imagoeconomica

I dati di uno studio condotto dall’Istituto Guttmacher dicono che la recessione che colpisce l’America ha portato un aumento del numero degli aborti. Il professor Michael New dell’università dell’Alabama, sostiene che quando la situazione economica è positiva, il numero degli aborti tende a scendere, mentre accade il contrario quando una recessione prende piede.

L’ultimo studio sul numero degli aborti risaliva al 2005: un milione e 600mila casi (con una percentuale del 27,4 ogni mille donne tra i 15 e i 44 anni), in netta discesa rispetto al 1990, anno del precedente rapporto. Il rapporto attuale invece dà una cifra di 1,21 milioni di aborti nel 2008 (con una percentuale del 19,6 ogni mille donne). Una situazione di stallo secondo gli analisti. Per i responsabili del rapporto, il fatto che il numero di aborti non scenda in modo considerevole dimostra la necessità di aumentare l’accesso all’uso dei contraccettivi ai giovani in modo da evitare gravidanze indesiderate.

Per gli anti abortisti invece andrebbe aumentata l’educazione all’astinenza sessuale e fare delle restrizioni alle leggi attualmente in atto sull’aborto. Durante l’amministrazione repubblicana, diversi stati avevano dato il via a misure restrittive, ad esempio il Nebraska che ha vietato l’aborto dopo le 20 settimane di gravidanza.

Secondo lo studio dell’istituto Guttmacher, poi, il numero di aborti cambia in modo vistoso di stato in stato. Stati come il Delaware, New York e New Jersey hanno una percentuale del 30%; altri come il Wyoming, Mississsippi, Kentucky o Idaho arrivano anche sotto al 6%. Il rapporto documenta poI l’aumento dell’uso della pillola RU-486, cresciuto da 161mila casi ai 199mila.







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