ABORTO/ Svezia, il Parlamento contro l’obiezione di coscienza dei medici

- La Redazione

Approvata dal Parlamento svedese una risoluzione che prevede di fare il possibile affinché sia vietata l'obiezione di coscienza dei medici che non vogliono praticare l'aborto

neonato-ospedale-r400 Immagine d'archivio

In Svezia è ancora aperta la battaglia contro l’obiezione di coscienza dei medici e degli operatori sanitari. Nell’ottobre del 2010 fu infatti discussa, e quindi bocciata ai voti, una risoluzione che prevedeva di abolire la possibilità per un operatore sanitario di rifiutarsi, in base alla sua coscienza, di procedere a praticare un aborto contro la suavolontà. La proposta fu bocciata ai voti, riaffermando il diritto di ricorrere all’obiezione di coscienza. Adesso in una nuova discussione parlamentare il problema, con una angolatura leggermente diversa, è stato riproposto e passato ai voti. Con un maggioranza di 271 voti contro 20 e 18 astensioni è stata adottata la seguente risoluzione. Una risoluzione che ribadisce ogni sforzo possibile da parte della Svezia per continuare a garantire che l’aborto sia libero, sicuro e legale per tutte le donne. Nella risoluzione si fa poi notare che la Svezia è una delle poche nazioni europee che pone al centro delle sue preoccupazioni la battaglia sulla salute e sui diritti civili.

Nella risoluzione viene fatto notare come il problema aborto e la protezione di questo diritto delle donne non sia neanche preso in considerazione dal trattato dell’Unione Europea. Quindi si esprime un parere negativo sulla risoluzione votata nel 2010 dal parlamento che garantisce l’obiezione di coscienza e promette di fare il possibile per cambiarla.







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