GRECIA/ Atene, Video Youtube: striscione sull’Acropoli contro l’Austerity

- La Redazione

Ancora proteste, in Grecia, contro le misure di austerity alle quali il governo sta lavorando per far fronte alla garanzie richieste dall’Unione europea e dal Fondo Monetario internazionale

strscioneateneacropolir400 Foto Ansa

Ancora proteste, in Grecia, contro le misure di austerity alle quali il governo sta lavorando per far fronte alla garanzie richieste dall’Unione europea e dal Fondo Monetario internazionale in cambio di un sostanzioso pacchetto di aiuti. Pacchetto senza il quale il paese è destinato inesorabilmente al default. Sull’Acropoli un gruppo di militanti del Pame, il sindacato vicino al Partito comunista, ha appeso uno striscione con una scritta in greco e una in inglese: «I popoli hanno il potere e non si arrenderanno mai».L’iniziativa è stata portata a termine da circa 300 manifestanti che si sono intrufolati nella zona dell’Acropoli questa mattina all’alba, prima che venisse aperta al pubblico. Nel frattempo sono previste nuove tensioni, già da oggi. Giovedì l’esecutivo guidato da George Papandreou dovrà valutare un piano da 28 miliardi di euro di tagli e misure di austerità e non è detto che avrà la maggioranza in parlamento; di recente, infatti, sebbene abbia ricevuto la fiducia, l’esigua maggioranza di 5 voti (l’hanno votata 155 parlamentari su 300) ha reso chiaro come l’esecutivo corra sul fil di lama. Domani e mercoledì, inoltre, è previsto uno sciopero generale di 48 ore. Secondo il banchiere il banchiere centrale della Grecia, George Provopoulos, in ogni caso, per sbloccare un’altra tranche di aiuti, non ci sono alternative: tagli alla spesa pubblica e lotta all’evasione sono le uniche strade percorribili.

«Le possibilità di aumentare il prelievo presso coloro che già pagano le tasse si sono esaurite», ha dichiarato Provopoulos. Nel frattempo, il presidente francese Nikolas Sarkozy ha confermato che l’esecutivo e le banche di Parigi proporranno un sistema di aiuti che coinvolga i privati: «Non lasciamo cadere la Grecia, difendiamo l’euro, è nell’interesse di tutti». Sembra che il piano studiato dalla Francia consista nel reinvestimento in Grecia, da parte di banche e privati, del 70 per cento dei fondi ottenuti alla scadenza dei bond greci stessi. Il 50 per cento di tali reinvestimenti, poi, sarebbe effettuato su nuovi bond greci a 30 anni.







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