ASSEMBLEA ONU/ Ahmadinejad nega l’11/9 e la Shoa, i delegati lasciano l’aula

- La Redazione

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è intervenuto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite provocando l’abbandono dei lavori da parte delle delegazioni di numerosi Stati presenti

ahmadinejadR400 Foto Ansa

Con l’aplomb che lo contraddistingue, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite provocando l’abbandono dei lavori da parte delle delegazioni di numerosi Stati presenti. Alla sue parole si sono alzati e hanno lasciato l’aula i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Italia e molti altri Paesi. Già l’esordio del suo discorso era tutto un programma. Il presidente dell’Iran ha, infatti, accusato quelle «potenze arroganti» che minacciano di sanzioni o di azioni militari chiunque ponga dei dubbi sull’esistenza della Shoa o degli attentanti terroristici dell’11 settembre. Si tratta di due refrain per Ahmadinejad che ha sempre ritenuto i due episodi frutto di macchinazioni complottistiche orchestrare da un connubio tra imperialismo e sionismo. Gli americani hanno alzato i tacchi quando il leader della Repubblica islamica ha messo in discussione l’attacco alle Torri Gemelle, gli altri quando ha contestato la reale esistenza del massacro di sei milioni di ebrei. Ahmadinejad ha continuato come nulla fosse, rivolgendo agli Usa  e ai «sionisti» – senza mai, tuttavia, citarli -, una serie di domande retoriche e accusatorie. In particolare, ha elencato le gravi responsabilità di cui si sarebbero macchiati, imputando loro la deportazione degli schiavi, la recessione economica mondiale, le guerre mondiali, l’esportazione del sionismo nel ‘900 in Medioriente e, infine, l’invenzione degli attentati dell’11 settembre per ottenere un pretesto per invader l’Iran e l’Afghanistan.

Oggi, come se non bastasse, ha infangato vilmente la memoria di Neda Agha-Soltan; si tratta della 26enne iraniana, studentessa di teologia, uccisa il 20 giugno del 2009 durante le proteste contro il regime che aveva invalidato le elezioni. Parlando con Nicholas D. Kristof, del New York Times, Ahmadinejad ha dichiarato che la ragazza simbolo della rivoluzione sarebbe stata uccisa in una sorta di snuff, video che rappresentano il culmine delle perversione, e che mostrano persone torturate e uccise realmente nel corso della realizzazione del filmato. «Stiamo cercando coloro che si sono resi colpevoli dell’omicidio di questa giovane donna», ha aggiunto il capo di Stato iraniano.

Poi, riferendosi alle manifestazioni che il suo collega siriano, Assad, sta reprimendo nel sangue,ha concluso: «Con gli scontri non si risolvono i problemi, si moltiplicano».

Contestualmente, discutendo di quanto avviene all’Assemblea  dell’Onu in corso, il leader del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ha fatto sapere di sentirsi imbarazzato per chi ci rappresenta. «Noi siamo la settima potenza industriale, siamo uno tra i primi dieci Paesi del mondo. Ma possiamo essere ridotti che all’Onu si parla di Palestina e Frattini interverrà lunedì, in coda a tutti, perché noi mandiamo il ministro degli Esteri e non mandiamo il presidente del Consiglio. E non lo mandiamo perché è impresentabile», ha dichiarato a Cortona, a margine dell’incontro della Scuola di formazione del partito.

 

 





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