IRAQ/ Attentati a Baghdad e Nassiriya. Almeno 59 morti e 130 feriti

- La Redazione

Una serie di attentati esplosivi ha insanguinato, oggi, svariate zone dell’Iraq. Sono ben quattro gli ordigni che sono stati fatti esplodere in differenti quartieri di Baghdad

attentatoiraqR400 foto d'archivio ( Infophoto)

Una serie di attentati esplosivi ha insanguinato, oggi, svariate zone dell’Iraq. Sono ben quattro gli ordigni che sono stati fatti esplodere in differenti quartieri di Baghdad, prevalentemente a maggioranza sciita. Complessivamente, oggi, in Iraq, gli attentati hanno provocato la morte di 59 persone e il ferimento di 130 In particolare, un kamikaze si è fatto saltare in aria uccidente uccidendo un gruppo di pellegrini sciiti che provenivano dal sud del paese. Due autobombe, inoltre sono state fatte esplodere nel settore nordoccidentale della città, nel distretto di Kadhimiya. Gli attentatori avrebbero ucciso almeno 16 persone ne avrebbero ferito 36. Nel quartiere nordorientale di Baghdad, a Sadr City, tra i quartieri più poveri della città, altre due bombe sono state fatte deflagrare, provocando la morte di almeno 13 persone e li ferimento di 32. Secondo quanto riferiscono fonti della polizia, l’attacco è stato compiuto contro un gruppo di lavoratori che erano riuniti in attesa di essere assunti. Nella loro vicinanza qualcuno aveva parcheggiato una moto che, dopo alcuni minuti in cui è stata lasciata ferma, è stata fatta esplodere, probabilmente con un dispositivo di comando a distanza. Anche il villaggio di al-Bataha, ad ovest della città Nassiriya, infine, è stato, oggi teatro di morte e di violenza. E’ stato preso di mira un corteo di fedeli sciiti che, a quanto riferisce la televisione satellitare al-Arabiya, è stato attaccato da un ordigno esploso al suo passaggio. Sarebbero almeno 30 i morti e 70 i feriti di questo attentato. L’aumento della tensione e l’escalation di violenza era stato paventato quando, dopo che le truppe Usa si sono ritirate dal Paese, il primo ministro del Paese, lo sciita Nuri al-Maliki, ha ritirato le deleghe a due ministri sunniti, rei di non aver partecipato all’ultima rinione di governo. Di due, dal canto loro, non si erano presentati per protestare contro l’arresto di Tareq al-Hashemi, il vicepresidente del Paese, accusato di avere legami con il terrorismo. Il 22 dicembre, un attacco provocato in un alcuni distretti sciiti, attraverso l’esplosione di bombe, aveva provocato la morte di 72 persone. . 

Un lotta interna all’islam, sembrerebbe, fra le due principali confessioni. Intervenendo sulle vicende, il segretario generale dell’On, Ban Ki-moon ha dichiarato: «E’ essenziale che le parti appianino le proprie divergenze rispettando la Costituzione e i principi della separazione dei poteri, dello stato di diritto e di una magistratura indipendente»





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