NIGERIA/ Attentato in una chiesa a Kaduna, almeno tre le vittime

- La Redazione

Ennesimo attentato domenicale in una chiesa cristiana della Nigeria, in località Kaduna. Due kamikaze con autombomba si sono fatti espldoere fuori di una chiesa cattolica

nigeria_r439 Immagine di archivio

Ennesimo attentato domenicale in una chiesa cristiana della Nigeria, in località Kaduna. Con cadenza settimanale, gli estremisti islamici continuano nel loro sanguinoso piano di guerra contro i cristiani attaccandoli nelle chiese dove si radunano alla domenica per seguire le messe. Il nuovo attentato di oggi è stato messo a segno con due autobomba guidate da due kamikaze esplose nei pressi dell’edificio sacro. Kaduna si trova nella parte del nord della Nigeria dove vige la guerra dichiarata dagli islamici contro i cristiani: qui infatti i musulmani sono la maggioranza della popolazione e la setta estremista appoggiata da Al Qaeda di Boko Harma vuole mettere in atto il piano di eliminare fisicamente oppure facendoli fuggire tutti i cristiani che vi vivono. L’attentato di stamane non è ancora stato rivendicato ufficialmente ma è ovvio pensare che gli ideatori siano sempre le stesse persone. A essere colpita oggi la chiesa cattolica di Santa Rita a Kaduna. Dalle prime notizie che arrivano dalla Nigeria sembra che i morti siano molti, almeno tre, e così i feriti. Il personale medico si sta occupando delle persone sul luogo mentre polizia ed esercito hanno circondato l’edificio. Non è la prima volta che in questa zona si verificano attentati contro le chiese cristiane, cattoliche o protestanti. In una intervista rilasciata recentemente a Ilsussidiario.net, Padre Longs priore dei Padri Bianchi in Nigeria ha dichiarato a proposito della situazione dei cristiani in Nigeria: “Il nostro impegno è quello di cercare di mantenere la pace, evitando di accusare i musulmani. Non sappiamo chi ci sia veramente dietro gli attentati, tutto ciò che sappiamo è che nel Paese esistono dei fondamentalisti. Alcuni cristiani sono convinti che sia giusto vendicarsi per quanto è avvenuto oggi, ma la nostra religione non ce lo permette. Quindi continuiamo a camminare verso la pace”. Ha poi detto anche: “Alcuni dei musulmani stanno lavorando per la riconciliazione, ma altri non sono pronti perché essa avvenga. Qualcuno afferma che la responsabilità sarebbe dei politici, qualcun altro che ci sarebbero delle influenze straniere, e quindi al momento è molto difficile saperlo”.

Il missionario ha poi detto. “Sappiamo però che l’estremismo di altri Paesi sta giocando un ruolo, perché in Nigeria il fondamentalismo in passato non è mai stato particolarmente forte. Chi attacca i cristiani è stato addestrato all’estero”.





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