PRIMARIE USA/ Il fattore religioso irrompe nella corsa alla Casa Bianca
20 marzo 2012 INT. Adam SerwerMitt Romney (Infophoto)
Questo è uno degli aspetti più interessanti dell’attuale gara. I cattolici Repubblicani preferiscono Romney più di Santorum. Senza il voto cattolico in Ohio, Romney non avrebbe sconfitto Santorum. Non sono chiare, però, le ragioni di questa preferenza.
Temi come l’aborto e la ricerca sugli embrioni sono ancora al centro del dibattito sulle presidenziali o sono diventati marginali?
Adesso non parliamo più solo dell'aborto, ma anche della contraccezione. Penso che questo stia succedendo perché l'economia americana sta recuperando. L'argomentazione Repubblicana qualche mese fa era semplice: Obama ha distrutto l'economia. Ora, non è più così semplice e, di conseguenza, quelli che gli americani chiamano "problemi culturali" sono diventati di nuovo importanti. Anche perché Santorum è più conservatore di Romney in questo genere di questioni, che rappresentano per Santorum un’opportunità per convincere i Repubblicani che Romney non è di destra quanto lui.
Esistono differenze sociali ed economiche tra i sostenitori di Santorum e Romney, o a dividerli è solo il fatto che l’uno è conservatore e l’altro moderato.
Se si considerano i risultati, è chiaro che Santorum è un po’ più forte fra i Repubblicani delle classi lavoratrici e anche fra i Repubblicani più conservatori. Però, la verità è che più vittorie otterrà Romney, più i Repubblicani si uniranno dietro la sua candidatura.
Qual è il ruolo del Tea Party nelle primarie repubblicane e fino a che punto ha perso la forza che aveva dimostrato nel 2010?
L'identità del Tea Party non è stata un grande fattore in questa corsa alla candidatura. Romney e Santorum sono più o meno alla pari fra questi elettori, ma Romney ha più sostegno fra i Repubblicani moderati. Non c'è tantissima differenza fra i candidati Repubblicani sui temi che hanno ispirato il Tea Party: adesso, il Partito Repubblicano è il Tea Party, e il Tea Party è il Partito Repubblicano.