STRAGE TOLOSA/ Arrestati 20 islamici radicali. Sarkozy: è il nostro 11 settembre

- La Redazione

Dopo una settimana dall’uccisione di Mohamed Merah, il cosiddetto “killer di Tolosa”, la polizia francese ha effettuato nelle ultime ore circa venti arresti negli ambienti islamici radicali

sarkozy_r400 Foto Infophoto

Dopo oltre una settimana dall’uccisione di Mohamed Merah, il cosiddetto “killer di Tolosa”, il giovane di origine magrebina che in tre attentati ha ucciso sette persone, la polizia francese ha effettuato nelle ultime ore una ventina di arresti negli ambienti islamici radicali in diverse città. La maggior parte delle retate che, come ha fatto sapere il presidente Sarkozy, «continueranno» anche nei prossimi giorni, è avvenuta a Tolosa, attraverso operazioni coordinate dalla Direzione centrale dei servizi di intelligence interni in collaborazione con le unità d’elite della polizia francese, nell’ambito delle indagini riguardanti i delitti commessi da Merah tra l’11 e il 19 marzo scorsi. L’operazione è stata ordinata dal procuratore di Parigi, Francois Molins, che subito dopo l’uccisione del giovane magrebino aveva annunciato che sarebbero cominciate immediatamente indagini per arrivare a tutti i complici di Merah. Il presidente francese Sarkozy, in una intervista rilasciata all’emittente radiofonica Europe 1, ha paragonato la strage davanti alla scuola ebraica Oraz Hatorah, dove hanno person la vita quattro persone, di cui tre bambini, e quella di Tolosa, all’attacco alle Torri Gemelle avvenuto negli Stati Uniti l’11 settembre 2001: «Non voglio mettere a confronto simili orrori, ma è stato un po’ come il trauma che negli Stati Uniti e a New York seguì gli attacchi dell’11 settembre», ha detto Sarkozy, sottolineando quanto sia grande e profondo «il trauma di Montauban e Tolosa per il nostro Paese». Intanto nella giornata di ieri, dopo numerose polemiche, si sono svolti i funerali di Mohamed Merah, sepolto a Tolosa, nel cimitero di Cornebarrieu, nonostante il no del sindaco della città. Presenti alla cerimonia una trentina di giovani, ma non i familiari del killer. L’Algeria aveva infatti rifiutato di accogliere il corpo di Merah per questioni di sicurezza, come ha dichiarato un consigliere del rettore della Grande Moschea di Parigi. Anche il sindaco di Tolosa si era opposto, spiegando che a suo giudizio si trattava di una «soluzione inopportuna. 

Credo di aver dimostrato in questi dieci giorni, di non volere alcuna polemica, né rancore, ma credo che ci vorrà del tempo per digerire quello che è accaduto a Tolosa, in termini di massacro e di sofferenza».

 





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