GRECIA/ Separazione Chiesa ortodossa-Stato: lo vuole l’Unione europea

- La Redazione

La Chiesa ortodossa si trova davanti a una svolta storica, dopo le pressioni dell'Unione europea: ci si avvia a una probabile separazione dallo Stato. Ecco i dettagli

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La Chiesa ortodossa greca è uno degli ultimi esempi di religione di Stato: da sempre i sacerdoti e i vescovi appartenenti alla Chiesa ortodossa sono infatti dipendenti di Stato, stipendiati e trattati allo stesso modo. E’ anche vero che lo Stato si prende il 35% esatto degli introiti di ogni singola parrocchia, senza contare il grande aiuto economico che la Chiesa greca ha dato allo Stato in questi anni di crisi profondissima come il sostengo a migliaia di nuovi poveri tramite mense e altri aiuti. A spingere però verso questa separazione è da tempo l’Unione europea e non per motivi economici ma per “diritti umani”. Ne 1996 ad esempio il Tribunale europeo emise una sentenza in cui si diceva che lo status della Chiesa greca era uno status anti democratico. Davanti a questo scenario che si fa sempre più insistente, la Chiesa ortodossa ha dato il via oggi a una commissione che studi il futuro della Chiesa davanti a quello che sembra ormai un inevitabile divorzio dallo Stato. Parlando in questa occasione l’arcivescovo Ieronymos ha descritto lo stato attuale della società greca: “La società è devastata da povertà, ingiustizia sociale, conflitti, minacce, divisioni, intolleranza. Dominano il profitto e i grandi gruppi finanziari. I cittadini sono dominati dalla frustrazione e da una cieca rabbia contro tutto, mentre i politici non fanno che difendere il loro potere. La famiglia si dissolve, mentre aumentano i suicidi”. La Chiesa greca d’altro canto non ha mai risparmiate le critiche all’Europa e in particolare alla Germania. 







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