DIARIO UCRAINA/ Alesha (manifestante): le ragioni della nostra protesta

- Alesha di Kiev

Come scrive ALESHA, gli ucraini si trovano in pericolo minacciati da un potere criminale, ma continuano pacificamente a difendere il loro diritto di vivere in uno Stato democratico

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Cari amici italiani,

Sono grato per le vostre preghiere e per l’attenzione agli avvenimenti nel nostro paese!

Qualche parola sulla situazione a Kiev. Solo fatti:

Nella via Grushevskogo, che porta al Parlamento, già da due notti si susseguono scontri tra le forze speciali di Stato, “Berkut”, e gruppi di manifestanti di orientamento radicale. I manifestanti lanciano cocktail molotov, i Berkut lanciano fumogeni e granate stordenti, sparano con proiettili di gomma. Attorno ai “punti caldi” si sono radunate alcune migliaia di persone, che o si coinvolgono nello scontro, o aiutano i feriti, o semplicemente osservano la situazione, o ancora con urla e pianti chiedono al presidente di coinvolgersi e fermare il conflitto. Da entrambe le parte ci sono persone che soffrono, e io non mi prendo il diritto di dare un giudizio generale ai comportamenti di entrambe le parti.

Ma non posso tacere quando:

1. I corpi speciali sparano ai giornalisti: alcuni giornalisti si trovano in ospedale, altri sono stati trattenuti e non vengono rilasciati

2. Davanti ai miei occhi le forze speciali trattengono uno dei manifestanti, che si era arrampicato sull’arco dello stadio della Dinamo. Alla vista di tutti lo afferrano e iniziano a picchiarlo con i manganelli prendendolo a calci.

3. Davanti ai mei occhi i “Berkut” picchiano uno dei manifestanti, lo spogliano completamente (ci sono -12 gradi) e lo spingono verso gli altri manifestanti, ridendo e mostrando il dito medio

4. I “Berkut” preferiscono agire di notte, cosi che i kieviani non facciano in tempo a difendersi e soccorrere i feriti. Un aiuto che nasce non per ragioni di ordine politico ma il valore dell’umanità.

5. Ai “Berkut” è stato rilasciato un permesso scritto che consente l’uso di armi, e nel caso di situazione di necessità gli è consentito di aprire il fuoco sulla popolazione pacifica. Per ora tale misura è solo per spaventare i manifestanti, ma che cosa avverrà poi….

6. Stanotte per Kiev giravano gruppi di gente (si riconoscono per la caratteristica di portare tutti abiti sportivi e tute da ginnastica) con manganelli, che fermano i manifestanti, li picchiano o li portano da altre parti. Le stesse persone spaccano le macchine con esposte le bandiere ucraine a manganellate. Alcuni manifestanti hanno fermato qualcuno di questi soggetti. Li hanno portati al quartiere generale del Maidan dove essi hanno confessato davanti a una telecamera che sono state loro promesse 220 grivne (circa 20 euro). A molti di loro sono state somministrate droghe leggere ed è stata concessa assoluta libertà di movimento.

7. Nelle ultime 24 ore sono scomparsi senza lasciare traccia alcuni dei manifestanti più attivi

 

8. Sui cellulari di alcuni cittadini manifestanti iniziano ad arrivare messaggi anonimi con minacce: “Siete registrati come partecipanti a disordini di massa”

 

9. Stanotte su un giornale ufficiale sono state pubblicate alcune leggi di orientamento dittatoriale, approvate dai deputati del parlamento il 16.01.2014 per alzata di mano, con una votazione è si è conclusa nel giro di 5 secondi.

 

Gli abitanti del mio paese e della mia città si trovano in pericolo minacciati da un potere criminale, pronto a versare sangue e terrorizzare la popolazione con qualsiasi mezzo. Ma noi continuiamo pacificamente a difendere il nostro diritto di vivere in uno Stato dove la vita dell’uomo e la sua libertà vengono prima di tutto. Ogni giorno siamo soltanto più uniti. Anche grazie al vostro sostegno.







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