NEPAL/ Donna musulmana bruciata viva per la dote

- La Redazione

Ha bruciato viva la moglie perché voleva che chiedesse al padre una dote più ricca, è successo in Nepal tra due sposi di religione musulmana: è sopravvissuta

donneindianeR439 Immagine di archivio

Non è il primo caso del genere in Nepal, questa volta è toccato a una donna appartenente alla locale comunità islamica. Dopo essere stata vittima di violenze da parte del marito per mesi che si lamentava di aver ricevuto una dote di poco conto, problema annoso nel Nepal, l’uomo ha anche cercato di ucciderla bruciandola viva. La donna si è slavata, è ricoverata adesso in gravi ma stabili condizioni. Rihana Banu Dhapali, di soli 19 anni, è vittima del sistema locale che prevede che le spose portino una dote consistente al futuro marito. Lui, Farid Sheikh, si era subito lamentato e da mesi insieme ai suoi familiari picchiava la giovane perché chiedesse al padre una dote più ricca, in particolare voleva una motocicletta e un bufalo d’acqua. Alla fine qualche giorno fa l’ha cosparsa di cherosene e le ha dato fuoco, chiudendola a chiave in una stanza. I genitori della ragazza sono però riusciti a trovarla e portarla in ospedale. Il padre della donna ha così commentato, come riporta l’agenzia Asianews: “Sono povero e fatico a portare due pasti in tavola per la mia famiglia. Per questo non sono stato in grado di dare come dote più di 4mila rupie (circa 29 euro), che erano tutti i soldi che avevo risparmiato. Ho dovuto vendere quattro capre per potermi pagare il viaggio fino a Kathmandu e vedere mia figlia morente. Non avevo idea che sarebbero arrivati a questo punto”. Il marito e la sua famiglia sono adesso fuggiti in India per scappare all’arresto, mentre il locale imam ha commentato che questi gesti sono del tutto proibiti e contrari alla religione islamica.  







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