TRATTATO DI SCHENGEN/ Ecco che cos’è e come funziona. Scilipoti (Fi): aboliamolo

- La Redazione

Trattato di Schengen, ecco che cos'è e come funziona: si tratta di un documento stipulato nel 1985 che prevende la creazione di un'Europa senza frontiere. Ecco le regole sull'immigrazione

parlamento_europeo_esterno_r439 Il Parlamento Europeo (Infophoto)

Proprio a riguardo del Trattato di Schengen e in merito ai recenti attentati avvenuti a Parigi per mano di terroristi islamici nei giorni scorsi, il Senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò si è espresso con queste parole: “Quanto è accaduto a Parigi deve indurre il nostro Paese ad adottare provvedimenti che ci mettano al riparo dalla violenza del fondamentalismo islamico. Sia chiaro, siamo convinti che la stragrande maggioranza di chi si professa musulmano sia tollerante e ambisca ad una convivenza pacifica. Tuttavia, in alcuni casi i fenomeni di intolleranza si sviluppano e trovano tutela in luoghi di culto che all’apparenza appaiono innocui”. Ha poi continuato, aggiungendo che è “necessaria una revisione del trattato di Schengen, almeno per il tempo necessario a organizzare una risposta alla minaccia del terrorismo, meglio se corale e coordinata dalle istituzioni europee”. Concludendo, Scilipoti Isgrò ha anche affermato che sarebbe opportuno “rivedere in senso restrittivo le norme sulla libera circolazione stipulate con la convenzione di Schengen, e varare norme che favoriscano controlli più rigorosi alle frontiere, che impongano di usare la lingua italiana nei luoghi di culto islamici e che reintroducano il reato di immigrazione clandestina”. Quasi immediata la risposta di Angelino Alfano, ministro degli Interni: “Schengen è una parte delle nostre libertà. Non dobbiamo regalare ai populisti questa libertà conquistata pezzo a pezzo”.

Il trattato di Schengen è un documento che garantisce un alto livello di integrazione europea e assicura allo stesso tempo la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali in uno spazio ben definito all’interno dei confini europei, definito come lo “spazio di Schengen”. E’ stato stipulato nel 1985 nella città del Lussemburgo denominata appunto Schengen, ad opera di cinque stati europei: Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. E’ stato solo il primo passo verso la creazione della cosiddetta Europa “senza frontiere”, al cui progetto hanno poi aderito altri stati appartenenti all’Unione Europea e anche stati terzi, che hanno deciso di condividerne decisioni e regole. Proprio a causa della creazione del Trattato di Schengen sono risultate più che mai necessarie anche delle regole in merito al tema dell’immigrazione, che se non fosse stata normata in qualche modo avrebbe certamente compromesso le singole strutture e i singoli sistemi degli stati interessati dal Trattato stesso: proprio per questo motivo al documento di Schengen del 1985 si è aggiunta anche la “Convenzione di applicazione” del 1990, in cui gli Stati aderenti si sono detti d’accordo su due punti in particolare, in merito di immigrazione: il primo prevedeva la creazione di una frontiera esterna unica, il secondo punto uniformava le regole a riguardo del visto, del diritto d’asilo e del controllo alla frontiere esterne per tutti gli Stati.





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