DALLA RUSSIA/ Omicidio Nemcov, una svolta verso il Terrore
01 marzo 2015 Petr NagibinBoris Nemcov (1959-2015) politico dell'opposizione a Vladimir Putin, ucciso venerdì notte a Mosca (Immagine dal web)
Questa è la risposta alla nostra mancanza di speranza e nello stesso tempo anche la risposta a chi ha creato quest'atmosfera di odio e a chi l'ha trasformata in violenza pura. La lotta contro il male e il nemico, continuava padre Georgij, toglie forza al nostro cammino verso il bene, persino i sacramenti diventano un'azione magica chiamata a difenderci automaticamente dall'influenza di forze impure e cessano di essere l'iniziativa gratuita dello Spirito alla quale possiamo rispondere con il nostro movimento verso Dio. Se ci lasciamo prendere da questo movimento, il problema non è più una lotta disperata e violenta contro un nemico più forte di noi, ma la manifestazione di una libertà e di una verità che, in quanto figli di Dio, ci sono già date e vanno, ovviamente, testimoniate, nella pace.
Forse anche questo non sarà un caso: per domenica 1° marzo — prima di questo omicidio — l'opinione pubblica della Russia libera si era data appuntamento a Mosca per una marcia della pace; adesso è diventata la marcia della memoria. È anche la marcia di chi sta in Occidente.
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