ATALANTA-NAPOLI/ La sconfitta delle assenze

- La Redazione

Il brutto passo falso di Bergamo fa pensare. Non tanto sotto il piano tecnico, quanto dal punto di vista gestionale. La sconfitta con gli orobici ha evidenziato i difessi della rosa....

mazzarri_cavani_napoliR400 Foto: InfoPhoto

Il brutto passo falso di Bergamo fa pensare. Non tanto sotto il piano tecnico, quanto dal punto di vista gestionale. La sconfitta con gli orobici, per quanto immeritata e ottenuta subendo una sola conclusione nello specchio della porta, ha evidenziato tutti i difetti della rosa messa a disposizione di Mazzarri. Dopo aver sponsorizzato per mesi e mesi la rosa lunga e la doppia squadra, la coperta si è rivelata improvvisamente corta, cortissima. La contemporanea assenza di Cavani e Zuniga è bastata per cambiare volto alla squadra; colpiti nei punti più nevralgici gli uomini di Mazzarri ci hanno provato, hanno cercato di superare le difficoltà, ma sono andati incontro ad un difetto di sistema quasi insuperabile. Un vuoto che in sede di calciomercato si è sottovalutato, o ancora peggio, volutamente ignorato. Agli azzurri manca una prima punta di peso, un uomo che sappia far rifiatare Cavani, o semplicemente fornire una variante di gioco negli assalti finali. Quando c’è da recuperare la partita. Manca un Pampa Sosa o un Denis, tanto per citare due uomini che, nelle scorse stagioni, hanno a più riprese tolto le castagne dal fuoco nel momento del bisogno. Manca anche un adeguato ricambio sulle fasce, da sempre ruolo estremamente dispendioso nel modulo di Mazzarri. Quella dell’Azzurri d’Italia non è stata la sconfitta dei giocatori, ma quella della gestione tecnica. Di una rosa che per definirsi completa, fa ancora affidamento sulle incognite Donadel e Dossena, sul recupero totale di Britos e sull’esplosione dell’oggetto misterioso Vargas. Si è preferito scommettere con tutti i rischi che questo comporta ed il risultato è quello di dover pregare ancora che i cosiddetti titolarissimi riescano a giocare tutte le 50 partite stagionali. Per non ritrovarsi a dover soffrire contro un’Atalanta anch’essa rimaneggiata. Ovviamente con un pizzico di fortuna in più, la stessa formazione sarebbe riuscita anche a non perdere in una trasferta così ostica, ma è la tipica malasorte che accompagna una squadra non pragmatica, a cui manca il killer instinct per portarsi in vantaggio ed incanalare la partita sui binari del contenimento e ripartenza, quello maggiormente nelle corde della compagine azzurra. Nel week end ci sarà adesso la sfida contro il Torino di Ventura, rigenerato dall’importante pareggio contro la Lazio.  

Non sarà una sfida facile, ma si potrà finalmente fare affidamento sul rientrante Cavani. Confidando che la buona verve del Matador regga fino al termine della stagione come successo negli ultimi due campionati e pregando anche che il mercato di riparazione venga, una volta per tutte, sfruttato per colmare le lacune che la rosa presenta.

 

(Massimiliano de Cesare)





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie