RENZI vs CGIL/ Treu: Matteo ha ragione, i sindacati dimenticano disoccupati e precari

- int. Tiziano Treu

Per TIZIANO TREU, i sindacati difendono solo la cassa integrazione per chi ha già un lavoro, ma sono molto più blandi per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali di disoccupati e precari

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«Da tempo osservo con dispiacere che i sindacati difendono solo la cassa integrazione per chi ha già un lavoro, mentre sono molto più blandi per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali di disoccupati e precari. Non posso dunque che condividere quanto affermato dal premer Renzi». Lo sottolinea l’ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, dopo che nell’intervista a Il Corriere della Sera il presidente del Consiglio ha rimarcato come “il sindacato non può occuparsi solo di chi il lavoro ce l’ha o di chi è in pensione. Anche i sindacati, come la politica, devono farsi un esame di coscienza, devono cambiare. Sogno un sindacato che, nel momento in cui cerchiamo di semplificare le regole, dia una mano e non metta i bastoni fra le ruote”.

Condivide la visione dei sindacati da parte di Renzi che emerge nella sua intervista al Corriere?

Quello svolto da Renzi nella sua intervista è un discorso molto ampio sulle sue intenzioni, che hanno già una parte di attuazione. La riforma della Pubblica amministrazione continua un impegno volto alla semplificazione e alla sobrietà nella spesa pubblica. Capisco che sul decreto lavoro ci sia una certa tensione, anche se un compromesso è stato raggiunto. È difficile però negare che quella di Renzi sia un’effettiva riforma, soprattutto nel momento in cui si propone di semplificare, stimolare la mobilità e mettere un tetto agli stipendi dei funzionari del pubblico impiego.

Davvero i sindacati difendono solo chi ha già un lavoro fisso?

Da tempo ho il dispiacere di osservare che i sindacati sostengono in primo luogo la cassa integrazione per chi ha già un lavoro, spesso anche troppo a lungo, mentre non si è riusciti a concedere degli ammortizzatori per chi è disoccupato o precario. Solo a fatica si è fatto qualche passo avanti con il ministro Fornero e ora, come indicato nella legge delega, bisognerà andare verso ammortizzatori per tutti e servizi ai disoccupati per rientrare nel mondo del lavoro. Questo vuol dire occuparsi di tutti, anziché spendere miliardi per la cassa integrazione in deroga in aziende perlopiù decotte.

Il premier ha detto di sognare “un sindacato che, nel momento in cui cerchiamo di semplificare le regole, dia una mano e non metta i bastoni tra le ruote”…

È giusto, e mi pare che questo sia il messaggio che emerge dalla sua intervista. Nessuno ce l’ha con il sindacato, ma quest’ultimo deve aiutare, soprattutto quando si tratta di Pubblica amministrazione dove i sindacati sono molto presenti.

 

Come valuta le critiche di Renzi all’atteggiamento tenuto da Grillo a Piombino?

Quanto fatto da Grillo a Piombino è stata una cosa davvero molto triste, avvilente e irresponsabile. Gli operai si sono trovati di fronte un politico che è andato lì per fare un comiziaccio, quando le istituzioni avevano fatto di tutto per salvare gli stabilimenti e offrire loro un’alternativa.

 

In che modo?

La Regione Toscana e il ministero dello Sviluppo economico avevano investito su un piano di riconversione. Produrre l’acciaio in Italia è sempre più difficile, e ciò non è colpa di nessuno, ma si possono cercare delle forme di lavorazione che siano ancora economiche, proprio come previsto nel piano di Piombino.

 

Renzi rifiuta la concertazione o la interpreta in modo diverso?

La concertazione significa discutere e cercare un accordo, ma non è un potere di veto. Questo non lo ha mai sostenuto nessuno, neanche in passato, anche se è avvenuto che a forza di consultarsi non ci si decideva mai: quest’ultima è però una deformazione della vera concertazione. Per esempio per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione il mio auspicio è che dopo le consultazioni si arrivino a migliorare le proposte messe sul tavolo.

 

(Pietro Vernizzi)







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