RIFORMA PENSIONI 2015/ Legge Fornero, botta e risposta tra Di Battista e Della Vedova

- La Redazione

Matteo Renzi ha ribadito di non temere eventuali ricorsi sul cosiddetto Bonus Poletti, rispettoso della sentenza della Consulta, che ha bocciato il blocco dell'indicizzazione delle pensioni

matteo_renzi_gesto.jpg Le ultime notizie di oggi (InfoPhoto)

Dopo aver partecipato alla trasmissione “DiMartedì” su La7, Alessandro Di Battista ha pubblicato online l’elenco dei membri del governo Renzi che all’epoca votarono la legge Fornero. Tra questi c’è anche il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, che ha risposto all’esponente M5S su Facebook: “Caro Di Battista, io ho votato la legge Fornero, certo. E, come ho sempre detto, lo rifarei”. Non si è fatta attendere la replica di Di Battista: “Caro sottosegretario, tagliarsi lo stipendio mai vero? Prima vanno tagliate le pensioni. Comunque almeno lei rivendica il voto. Complimenti per l’onestà intellettuale, meno per la sua attività parlamentare dato che comunque ha votato una legge incostituzionale. Buona serata”.

Chi ha una pensione alta non solo non riceverà il bonus Poletti quale rimborso della mancata indicizzazione causa legge del 2011, ma rischia di vedere decurtato il proprio assegno causa contributo di solidarietà. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, citato da Il Sole 24 Ore, parlando a titolo personale e non del Governo, chiederebbe, almeno per un po’ di tempo, un contributo di solidarietà, che potrebbe essere sulle pensioni superiori a 8 volte il minimo (circa 4.000 euro).

Matteo Renzi è tornato sulla vicenda del rimborso ai pensionati, tema che sta monopolizzando la discussione sulla riforma delle pensioni. Il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi ha confermato la volontà di rimborsare ad agosto i pensionati, penalizzati dal blocco delle indicizzazioni del 2011 (dichiarato incostituzionale dalla Consulta) con il cosiddetto “Bonus Poletti”, non teme i ricorsi dei pensionati esclusi dal provvedimento, quelli cioè che percepiscono un assegno superiore ai 3.200 euro lordi. Il premier ha sottolineato che i ricorsi, preannunciati dalle opposizioni, serviranno esclusivamente “a dare soldi agli avvocati”, in quanto il provvedimento rispetta la sentenza della Corte Costituzionale, che non ha dichiarato incostituzionale il blocco dell’indicizzazioni ma il modo con cui è stato attuato a partire dal 2011. Renzi ha ribadito come sia “un dovere rimborsare chi non ha una pensione elevata e non chi percepisce un assegno di 5.000 euro”. Renzi è tornato a parlare anche di flessibilità in uscita sull’età pensionabile e di pensione anticipata, annunciando un provvedimento ad hoc nella prossima Legge di Stabilità. 





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