Contratti statali/ Aumento stipendi dipendenti pubblici e rinnovo: Tar, continua class action Codacons (ultime news oggi 20 gennaio 2017)
Contratti statali, rinnovo e aumento stipendi dipendenti pubblici: Codacons, Presidenza Consiglio accoglie diffida. Ultime news oggi 20 gennaio 2017 in aggiornamento live
Sul rinnovo dei contratti statali il Codacons, dopo che la Presidenza del Consiglio ha accolto la diffida presentata dall’Associazione a difesa dei consumatori, fa sapere che continuerà la battaglia già avviata al Tar. Il Codacons punta a “far ottenere a oltre 5mila pubblici dipendenti che hanno aderito alla class action dell’associazione, 200 euro di risarcimento per ogni mese di ritardo dal 31 luglio 2015 fino all’effettivo rinnovo del contratto collettivo di settore, e 100 euro di indennizzo per mensilità dovuta, per ciascun anno, dal 2010 al 30 luglio 2015, per complessivi 13.000 euro a lavoratore”. Riguardo al rinnovo dei contratti statali il Codacons sottolinea inoltre che tutti i dipendenti pubblici che non hanno ancora avviato azioni risarcitorie possono far valere i propri diritti aderendo entro i 31 gennaio 2017 al ricorso dell’Associazione seguendo le indicazioni pubblicate sul sito www.codacons.it.
Rinnovo dei contratti statali più vicino? La Presidenza del Consiglio, secondo quanto riferito dal Codacons, ha accolto la diffida presentata dall’Associazione a difesa dei consumatori e si impegna a chiudere il nuovo contratto collettivo del pubblico impiego. Il Codacons spiega che nell’ambito del ricorso al Tar del Lazio promosso dall’Associazione in favore dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha depositato un documento nel quale ha ammesso il ritardo nell’avvio delle procedure di rinnovo dei contratti statali. Nel documento la Presidenza del Consiglio ha giustificato il ritardo indicando le iniziative intraprese finora ma ha negato il risarcimento chiesto dal Codacons per gli 8 anni di ritardo nell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Nella lettera inviata dal Dipartimento Funzione Pubblica al Codacons, la Presidenza del Consiglio scrive in merito alla diffida sul rinnovo dei contratti statali: “in riferimento all’oggetto degli atti di significazione e diffida va detto che, pur a fonte della citata sentenza (della Corte Costituzionale, ndr), l’avvio delle procedure contrattuali e negoziali non poteva che presupporre lo stanziamento di apposite risorse economiche. Specifiche previsioni normative, infatti, rispetto al procedimento di contrattazione collettiva nel pubblico impiego, richiedono la previa e necessaria definizione delle disponibilità economiche all’interno della legge di stabilità […] mentre non vi siano i presupposti per il riconoscimento di pretese di indennizzi o risarcimenti per quanto concerne i tempi e le modalità relative alla mancata sottoscrizione fino ad oggi dei rinnovi contrattuali o negoziali”.
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