I NUMERI/ “L’amaro” nei dati Istat sulla disoccupazione

- Giancamillo Palmerini

L'Istat ha diffuso i nuovi dati su occupati e disoccupati, da cui emergono degli aspetti qualitativi che devono far riflettere sulla situazione del mercato del lavoro. GIANCAMILLO PALMERINI

Lavoro_Manifestazione_Lapresse (LaPresse)

Oggi il nostro Paese festeggia la festa di Ognissanti. Da molti anni, però, è diventato “tradizionale” anche in Italia celebrare pure quella di Halloween che cade nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre. È un’usanza consolidata di questa festa di origine pagana che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda “Dolcetto o scherzetto?” L’Istat, che ha pubblicato ieri il consueto rapporto sugli occupati e i disoccupati in Italia, cosa avrà consegnato ai “piccoli” Matteo e Maria Elena che hanno bussato, un po’ svogliatamente, alla sua porta? Non ci resta che scoprirlo.

L’istituto di statistica sottolinea, prima di tutto, come a settembre 2017 la stima degli occupati sia sostanzialmente stabile rispetto ad agosto, dopo la crescita osservata negli ultimi mesi. Il tasso di occupazione dei lavoratori tra i 15 e i 64 anni si attesta al 58,1%. La stabilità dell’occupazione nell’ultimo mese è, in particolare, frutto di un aumento del dato tra gli uomini e gli over 35 e di un equivalente calo tra le donne e i giovani tra i 15 e i 34 anni. Risultano poi in aumento i lavoratori autonomi, stabili i dipendenti a termine, in calo i lavoratori a tempo indeterminato.

Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione si attesta all’11,1%, invariato rispetto ad agosto, mentre quello giovanile sale al 35,7% (+0,6 punti). In questo quadro a settembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cresce dello 0,2% (+25 mila), interrompendo l’andamento tendenzialmente in calo registrato nei mesi precedenti. Il tasso di inattività sale così al 34,4% (+0,1 punti).

Emergono, però, anche alcuni dati qualitativi oltre che quelli, meramente quantitativi. Se, infatti, su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+1,4%, +326 mila) si sottolinea come la crescita interessi sia uomini che donne prevalentemente con contratti di lavoro subordinato perlopiù a termine. Su 387 mila nuovi occupati, ben 361 mila sono a termine e solo 26 mila a tempo indeterminato sebbene “a tutele crescenti”. A crescere sono poi soprattutto gli occupati over 50 (+415 mila forse in particolare grazie alla “Riforma Fornero”), ma crescono anche i 15-34enni (+22 mila), mentre calano i 35-49enni (-110 mila).

Il regalo di Halloween, insomma, sembra essere un dolcetto, ma con un retrogusto amaro. Basteranno per addolcirlo una dose degli incentivi strutturali all’occupazione giovanile stabile previsti dalla Legge di bilancio per il 2018 attualmente al vaglio del Parlamento?





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