MERCATO/ La Cina, grande occasione per le case automobilistiche occidentali

- La Redazione

Le Olimpiadi di Pechino hanno attirato un giro di investimenti pubblicitari che hanno polverizzato ogni record storico. Il Gruppo Volkswagen, in collaborazione con le due joint venture Shanghai Volkswagen e FAW Volkswagen è stato main sponsor nazionale dei giochi

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I Giochi olimpici sono sempre stati un business formidabile per gli sponsor. Quelli di Pechino di più. Da mesi, i riflettori dei media sono puntati sulla Cina, sulla sua realtà complessa e contradditoria, indecisa tra l’apertura al mondo occidentale o la difesa a oltranza di un modello di potere che mostra tutti i suoi limiti. Mai in precedenza si era presentata una così ghiotta opportunità: le gare sono la vetrina per pubblicizzare marche e prodotti occidentali nel più vasto mercato del mondo e, all’audience mondiale di centinaia di milioni di telespettatori, si aggiungeranno un miliardo e 300 milioni di abitanti della potenza asiatica. Saranno le prime Olimpiadi a offrire un target pubblicitario di così immense proporzioni: al pubblico globale si affianca una gigantesca tifoseria cinese che seguirà ogni evento sportivo con un entusiasmo fuori dal comune. Se poi a questi numeri ci aggiungiamo anche quelli dell’India, con il suo miliardo e passa di abitanti, e dei paesi vicini, si capisce il perché di tanto interesse da parte dell’industria occidentale per quest’area geografica in forte espansione. Per questo l’edizione 2008 dei giochi ha attirato un giro di investimenti pubblicitari che ha polverizzato ogni record storico. Non poteva mancare, in questo scenario, il settore automobilistico: il Gruppo Volkswagen, in collaborazione con le due joint venture Shanghai Volkswagen e FAW Volkswagen è main sponsor nazionale dei giochi di Pechino: 5.000 vetture delle marche Volkswagen, Škoda e Audi costituiscono la flotta olimpica utilizzata per gli spostamenti degli atleti, della stampa, degli ospiti VIP e dello staff organizzativo. Una vetrina, dunque, impareggiabile. Ai Giochi Olimpici di Pechino, dove più di 10mila atleti provenienti da oltre 200 Paesi si sfideranno in 28 discipline diverse, il Gruppo di Wolfsburg sarà anche presente, con una superficie complessiva di 2.000 m2, presentando due modelli per ogni suo marchio all’interno di spazi espositivi appositamente allestiti. Il perché di questa presenza e di questo interesse è presto detto: mentre in occidente il mercato automobilistico, complice l’aumento patologico del costo del carburante fa segnare il passo, America compresa, la Cina rimane il paese con il maggior sviluppo motoristico al mondo. Nella prima metà dell’anno, nonostante un rallentamento nella crescita attribuibile in buona sostanza, al suddetto rialzo del costo dei carburanti e alle restrizioni imposte dal governo per limitare l’inquinamento atmosferico nel corso dei giochi olimpici di Pechino, tra gennaio e giugno nel paese sono stati venduti 3,61 milioni di veicoli, il 17,07% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (fonte China Association of Automobile Manufacturers), con un tasso di crescita di 5,19 punti percentuali inferiore rispetto al 22,26% registrato un anno fa. Tra le case automobilistiche che hanno venduto di più, FAW Volkswagen, Shanghai Volkswagen, Shanghai GM, FAW Toyota, Chery, Dongfeng Nissan e Beijing Hyundai. Le stime dicono che in Cina saranno vendute oltre 10 milioni di automobili, con un incremento di 14 punti percentuale in più rispetto al 2007. Un dato in evidente controtendenza rispetto all’andamento del mercato mondiale dell’auto, in costante flessione. Malgrado si pensi che il 2009 sarà un anno difficile per la Cina, il mercato automobilistico rimane ancora appetibile e in rialzo. L’incertezza dovuta a un’economia che segna il passo non hanno scoraggiato l’entusiasmo dei consumatori per l’acquisto di autoveicoli.

In testa i modelli di lusso

A trainare il mercato sono i modelli di alta gamma, con in testa i produttori tedeschi: BMW, Wolkswagen Audi e Mercedes hanno dichiarato vendite record sul mercato cinese, superando il tasso di crescita complessivo di tutto il settore dei veicoli passeggeri del 17,01%. Gli analisti ritengono che tale crescita sia frutto delle voci, non ancora confermate, che vorrebbero il governo cinese in procinto di aumentare la tassa di acquisto sulle autovetture, in particolare per quelle di grandi dimensioni. Mercedes ha registrato un incremento delle vendite in Cina del 52%, FAW-Volkswagen Audi del 23% e BMW del 28%. Nella prima metà dell’anno Mercedes ha lanciato sul mercato cinese più di cinque nuovi modelli. Indicazioni positive anche per la Ferrari, la crescita della casa di Maranello è stata senza precedenti nel mercato Asia-Pacifico, con un incremento rispetto allo scorso anno del 47,2.

In aumento, nelle aree urbane, il reddito pro-capite

Un fattore determinante del boom delle immatricolazioni in terra cinese è costituito dall’aumento dei redditi: le analisi recenti dicono che il reddito pro-capite del cittadino cinese residente nelle aree urbane è cresciuto, su base annua, del 12%. I dati delle immatricolazioni parlano chiaro: 5,2 milioni di auto vendute nel 2007, con una percentuale di crescita del 21% rispetto al 2006. Nel 2007, sul mercato cinese, i Suv hanno registrato la crescita più sostenuta (+50%), ricalcando quanto già visto nei mercati occidentali. Cosa significa? Che anche l’automobilista cinese, potendoselo permettere, segue la strada dell’auto raffinata. L’economia cresce insieme alla voglia di auto particolari e distintive.

Caro carburante: pensare in piccolo?

La recente decisione del governo centrale di aumentare del 18% i prezzi dei carburanti ha avuto come conseguenza quella di generare un ripensamento nell’atteggiamento degli acquirenti di automobili in Cina, che ora riflettono di più sulla necessità di possedere un’automobile o si orientano verso modelli di dimensioni e consumi ridotti. Ciò potrebbe portare ad una flessione del mercato, anche se la maggior parte degli esperti del settore considera la rapida crescita dell’industria dell’auto cinese un fenomeno irreversibile e di lunga durata.

I protagonisti della scena

Nella competizione serrata tra i grandi produttori, nel 2007 la leadership di mercato rimane a Volkswagen che attraverso le due partnership locali (Shanghai Volkswagen Automotive Co. e FAW-Volkswagen Automotive) detiene una quota di mercato pari al 17,5%. Un forte incremento l’ha fatto registrare Toyota (+50%), mentre in leggero calo sono i marchi coreani che risentono della concorrenza della produzione cinese. E proprio la competizione interna molto forte sarebbe uno dei motivi che spinge i produttori locali a guardare oltrefrontiera. Brilliance, Geely e BYD sono in prima fila, ma devono ancora costruirsi un’immagine e rispettare le normative antinquinamento e di sicurezza.

E Chery, punta a Volvo

I produttori cinesi, ora guardano anche all’estero: Chery, tra i produttori di autovetture cinesi in forte espansione, starebbe valutando un piano per acquistare la casa svedese Volvo dal gruppo Ford, attualmente in difficoltà. Il piano è ancora in una fase embrionale, tanto che il management Chery non ha ancora presentato un rapporto per richiedere l’autorizzazione del governo provinciale dell’Anhui, tuttavia la casa cinese è in contatto con banche e società di private equity per un eventuale supporto finanziario all’operazione. Analisti del settore stimano il valore dell’acquisizione di Volvo da parte di Chery in oltre 30 miliardi di yuan (circa 3 miliardi di euro). Intanto, in Italia, arrivano le prime auto cinesi: l’importatore Fattori & Montani ha siglato un accordo con la HSO Motors Europe per la distribuzione in Europa dei modelli BS6 e BS4 di Brilliance JinBei Automobile di Shenyang, attualmente guidata dal presidente Yu Min Qi, prima casa produttrice cinese decisa ad entrare nel mercato europeo delle passenger car di “qualità”. Il polo tecnologico di Shenyang, della Brilliance JinBei Automobile, grazie a tre stabilimenti altamente robotizzati, con certificazione ISO, è in grado di produrre 300.000 unità annue. Il debutto per le berline Brilliance JinBei Automobile disegnate da Giugiaro e Pininfarina è atteso per fine anno, con prezzi a partire da 16.700 euro in su (tutte con garanzia di 3 anni o 100.000 km).

IMMATRICOLAZIONI MERCATO CINESE 2007

Microcar 329,000 0%

Utilitarie 1.3 milioni +4%

Compatte 1.9 milioni +31.0%

Medie 947,000 +29.0%

Luxury 209,000 +35.0%

SUV 357,000 +50.0%

Multiuso piccole 59,000 +16.0%

Multiuso grandi 173,000 +22.0%

(fonte Automotive Resources Asia)





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