MOTO GP/ Le pagelle del Mugello: Super Stoner, 6 per Valentino e Hyden chi l’ha visto?

- La Redazione

L'australiano della Ducati grandissimo protagonista, troppo incerto Velentino. Ruggito di Capirossi, ma la Suzuki proprio non c'è

L'australiano della Ducati grandissimo protagonista, troppo incerto Velentino. Ruggito di Capirossi, ma la Suzuki proprio non c'è

Le pagelle del Mugello 

Casey Stoner 10
Sembra non essere la sua giornata. Scatta bene al via ma poi perde progressivamente terreno dai primi. Dopo il cambio moto, con gomme morbide e pista asciutta, la sua corsa cambia volto: si batte con Capirossi, passa al comando e resiste al tentativo di rimonta di Lorenzo. Non fa gara in solitario, questa volta, ma in più si prende il merito di spezzare, dopo sette anni, il dominio incontrastato di Valentino Rossi al Mugello, e di riprendersi la testa della classifica.
 
 
Jorge Lorenzo 9
Cade nel giro di allineamento, parte facendo patinare la gomma posteriore della sua Yamaha, ritrovandosi in mezzo al gruppo. Un disastro. Il giovane talento, però, non si perde d’animo e incomincia una rimonta che lo porta a un soffio da Stoner. Comunque davanti a Valentino al Mugello. Il ragazzino è cresciuto e crescerà ancora.
 
 
Valentino Rossi 6,5
Quando c’è di mezzo il cambio della moto, Valentino non gradisce molto. Dopo un avvio cauto, prende confidenza con la pista ancora umida e si porta al comando. Ancora una volta il cambio della moto gli è fatale: monta le dure anziché le morbide e mai scelta fu più azzardata e letale: dalla seconda posizione (al momento del cambio Melandri lo aveva passato), si ritrova in settima. Cerca la rimonta disperata, ma si deve accontentare del terzo gradino del podio. Visto che al Mugello la vittoria non gli sfuggiva da sette anni, il risultato è da considerarsi un po’ striminzito.
 
 
Loris Capirossi 9
A un certo punto passa Stoner alla grande e si mette a condurre il gran premio di casa come se sotto il sedere avesse ancora una Ducati. Ma là sotto c’è solo una Suzuki e alla fine il podio rimane una chimera. Si vede passare davanti anche Dovizioso, ma il quinto posto non è poi così male, considerando che il suo compagno di scuderia, Vermulen (5,5) scivola indietro fino alla decima posizione.
 
 
Marco Melandri 8,5
Sul bagnato va come un turbine, rimonta posizioni su posizioni e si ritrova al comando della gara come non gli succedeva da tempi immemori è in più in sella alla Hayate Kawasaki che non è proprio come la Yamaha. Con le slick le cose tornano alla normalità e si deve accontentare dell’11° posto.
 
 
Dani Pedrosa, s.v.
Si stira nelle libere, ma ci vuole essere a tutti i costi. Soffre nelle qualifiche e in gara tenta anche di stare con i primi. Poi si prende una bella imbarcata e viene disarcionato dalla sua Honda. Deve ricorrere alla barella per lasciare la pista. Dopo i malanni passati, quando il peggio sembrava essere alle spalle, il delicato centauro spagnolo si ritrova di nuovo nei guai (fisici). Il coraggio, però, non gli manca.
 
 
Andrea Dovizioso 7
Combatte ad armi pari con i primi, e dopo il cambio moto anticipato, si ritrova la davanti con un buon margine. Ma la sua Honda non è del tutto a posto e deve cedere il comando. Nell’ultimo giro tenta un disperato assalto al podio ai danni di Valentino, mancato per un pelo.
 
 
Colin Edwards 6
Gara senza sussulti, ma che gli consente di arrivare al sesto posto, alle spalle di Capirossi e davanti al compagno di scuderia Toseland (6) che si riaffaccia nella top ten dopo non si sa quanto.
 
 
Niccolò Canepa 7,5
Sicuramente le condizioni della pista e il cambio moto largamente anticipato lo favoriscono. Ma entrare nella top ten con il 9° posto davanti a gente più titolata come Vermulen e Melandri non è solo questione di fortuna.
 
 
Nicky Hayden 4,5
Come Melandri lo scorso anno, anche Hayden paga il passaggio in Ducati in maniera pesante, diventando un oggetto misterioso. Undicesimo posto con la Ducati ufficiale mentre il suo compagno Stoner vince e vola in vetta al Mondiale e un buio sempre più fitto che cala sul mondiale del texano ex campione iridato con la Honda. Bei tempi, quelli.
 
 
Toni Elias, Alex De Angelis 3,5
Dopo la brutta gara di Le Mans, quella bruttissima del Mugello. Ultimissimi, nel senso che dietro a loro ci sono solo Pedrosa e Takahashi, caduti in gara. Se non stessimo parlando di MotoGP sarebbero a rischio licenziamento come fannulloni…






© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie