OPERA/ Quell’edizione “da viaggio” della Messa da Requiem che arriva fino in Giappone

- Giuseppe Pennisi

Per il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, ecco andare in giro per il mondo un grande melodramma sul significato della vita, la “Messa da Requiem”. Il commento di GIUSEPPE PENNISI

Per il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, ecco andare in giro per il mondo un grande melodramma sul significato della vita, la “Messa da Requiem”. Il commento di GIUSEPPE PENNISI

Immaginate che per il bicentenario dalla propria nascita, Giuseppe Verdi vada in giro per il mondo con quella che Massimo Mila chiamava la sua ventisettesima opera, un grande melodramma sul significato della vita: la “Messa da Requiem”, di cui in questi mesi vengono presentate numerose edizioni. E’ ciò che sta avvenendo ma pochi lo sanno. Organizzati da un giovane manager musicale a spasso per la crisi dei teatri (dopo esperienze a Ferrar, Cagliari, La Scala e Parma) quattro giovani cantanti (anche essi alla ricerca di un lavoro e che fungono anche da coro) e due pianisti. Si tratta di un’iniziativa privata di un gruppo di giovani, supportata inizialmente da una Onlus di Milano animata dalla mecenate e artista Francesca Parvizyar, ma che si tiene sul mercato. La sponsor ha messo “seed money” e finanziato le anteprime a Busseto e Bari. Si sono organizzati in srl (Fucina Italia), mentre il resto viene dal mercato (la prima a Roma, ad esempio, è stata acquistata da Banca Mediolanum).

Una “prima” molto speciale ha avuto luogo il 4 febbraio nella Sala Pietro da Cortona di Palazzo Barberini a Roma , dopo un rodaggio nei pressi di Busseto e a Bari. Ha già contratti in una decina di città italiane, negli USA (per l’anno della cultura italiana), in Russia e in Georgia quest’anno prima di chiudere una “stagione” prevalentemente italiana il 26 gennaio 2014 alla Casa di Riposo per musicisti a Milano e iniziare una tournée di cinque città giapponesi.

Altri appuntamenti italiani nel 2013 Padova (Salone dei Giganti Palazzo Liviano), Palermo (Villa Malfitano), Teatro di Sabbioneta, Lugano (una chiesa, non so quale), Milano (Basilica di Sant’Eustorgio), Ravello (Villa Rufolo), Castel del Monte (per il festival della Valle d’Itria), Rimini (chiesa di Sant’Agostino). Trattative in corso per Spoleto e Ravenna. Appuntamenti esteri nel 2013: Chicago (per l’anno della cultura italiana negli Usa ministero degli esteri), Mosca (Sala Rachmaninov del Conservatorio di Mosca), Tblisi (Sala del Museo del Teatro dell’Opera), Parigi (Hotel de La Rochefoucauld Doudeanville/Ambasciata d’Italia)- in fase avanzata di trattativa)- Già venduti per il 2014 finale a Milano nella Casa di Riposo e Tour Giappone “Sulle orme della Callas”: Tokyo, Hiroshima, Fukukoka, Osaka, Sapporo.

Trascrizioni per piano erano frequenti nell’Ottocento, per esecuzioni in città di piccole dimensioni. Ci si avvale di una versione di Angelo Montemurro. Due cantanti sono italiani (il soprano Mariateresa Leva e il basso Matteo Bellotto), uno cinese (il tenore Jing Kuo) e uno russo (il mezzosoprano Olga Balashova). Anche grazie al virtuosismo dei due pianisti (Elena Rizzo, Gesualdo Coggi), la partitura perde grandiosità ma è più intima e più commovente. Gli affreschi di Pietro da Cortona erano, a Roma, una scena appropriatissima. Nelle altre città sono state scelte ville, palazzi e chiese di particolare valore scenico. Viene spontanea una domanda: con tanti teatri che affogano nei debiti, non si dovrebbe ricorrere più spesso a edizioni “da viaggio” come questa?





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