Italia-Usa: sintonia tra Bush e Berlusconi sulla politica estera

- La Redazione

Piena comunanza di vedute tra Italia e Stati Uniti sulle strategie adottate nei teatri di guerra all'estero ed in Medio Oriente in particolare: questo l’esito dell’incontro George Bush e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Stamattina l’incontro con Benedetto XVI. Leggi l'intervista al direttore del Tg1 GIANNI RIOTTA sul significato della visita di Bush in Italia e guarda il VIDEO DELL'INTERVISTA AL PRESIDENTE USA AL TG1

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Amicizia e gratitudine per una grande leader mondiale e sintonia totale con Stati Uniti sulle strategie adottate nei teatri di guerra all’estero ed in Medio Oriente in particolare. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha sintetizzato i suoi sentimenti nei confronti del presidente Usa George W. Bush al termine dell’incontro di ieri a Villa Madama.
Come atteso, Berlusconi ha confermato l’intenzione del governo italiano di modificare i caveat delle truppe impegnate in Afghanistan ed una maggiore flessibilità dei militari italiani nel Paese ed ha incassato dal presidente americano un impegno a “considerare seriamente” la richiesta italiana di entrare a far parte del 5+1 Onu che tratta con l’Iran sul programma nucleare di Teheran. “Bush è un mio amico personale. Noi siamo lieti di avere un alleato con il quale non abbiamo mai avuto rapporti ad un tale livello di eccellenza”, ha detto Berlusconi aprendo la conferenza stampa, prima della cena di gala.
Berlusconi ha spiegato di avere discusso con Bush dell’impegno italiano in Afghanistan, Kosovo, Libano, “partendo dalla difficile situazione dell’Iran. C’è sintonia totale come del resto in passato”. Bush, risponendo all'”amico” Silvio con altrettanta cordialità ha detto di avere apprezzato molto l’intenzione del governo italiano a rimuovere i caveat in Afghanistan e l’impegno ad utilizzare un maggior numero di carabinieri per addestrare la polizia afghana.
Quanto poi alla discussa richiesta italiana di far parte assieme ai 5 membri permanenti dell’Onu (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna) più la Germania per trattare con l’Iran sui piani nucleari, Bush ha risposto: “Ho detto a Silvio che consideremo seriamente” la richiesta italiana. Il presidente Usa ha aggiunto che “si tratti di 5+1 o meno bisogna dare questo messaggio agli iraniani: che sospendano le loro decisioni sull’uranio”. Berlusconi ha spiegato che la richiesta è motivata dalla conoscenza del Paese persiano da parte italiana che ne è stato uno dei principali partner commerciali: “Pensiamo di poter essere utili e siamo certi che bisogna arrivare ad un uso solo pacifico del nucleare”. Il presidente del Consiglio ha poi precisato che l’Italia “ha sempre rispettato le sanzioni Onu ed i contratti stipulati dalle società italiane riguardano il passato”.
Il colloquio fra i due leader è servito anche a discutere della questione irachena; Bush ha ringraziato l’Italia per il suo impegno e, a chi gli chiedeva se e quando sia previsto una ritiro delle truppe statunitensi, ha risposto: “Il progresso sul fronte della sicurezza è tale che noi stiamo portando le truppe a casa”. Prima di lasciare la sala dove si è tenuta la conferenza stampa per la cena – “lascio sempre Roma con più cultura e più grasso”, ha notato Bush – Berlusconi non ha rinunciato ad un’ultima lode al presidente statunitense ringraziandolo per la sua “visione, politica, coraggio del tuo lavoro e per il ruolo di leader impegnato per la pace”.







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