ELENCO MINISTRI MONTI/ Chi è Francesco Profumo, il nuovo ministro dell’Istruzione

- La Redazione

Francesco Profumo - 58 anni, di Savona - ha iniziato la sua carriera nella Ricerca e Sviluppo Ansaldo, a Genova, e oggi è il nuovo ministro dell'Istruzione

profumor400 Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo (Ansa)

Alla luce della nomina al dicastero per l’Istruzione di Francesco Profumo, pare quasi che il neo – Presidente del Consiglio professor Mario Monti abbia raccolto l’appello di diverse sigle sindacali e associative nel mondo accademico: “Il governo incaricato segni una discontinuità nel settore dell’istruzione”. In molti – soprattutto in alcuni settori della sinistra – avevano preso le distanze da eventuali candidature di attuali rettori di università private, rimarcando che avrebbero certamente avuto delle difficoltà a priori di fronte allo scontento degli Atenei statali.
Francesco Profumo – 58 anni, di Savona – ha iniziato la sua carriera nella Ricerca e Sviluppo Ansaldo, a Genova. Nel 1985 si trasferisce a Torino, dove intraprende l’attività di ricercatore universitario presso il Politecnico e – nel 1995 – diviene Professore Ordinario di Macchine ed Azionamenti Elettrici nell’Ateneo. Nel 2005 ne assume il Rettorato, mantenuto fino al 2011, anno in cui – ad agosto – è subentrato alla Presidenza del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Promotore di collaborazioni con diverse potenti aziende internazionali (come Microsoft e Motorola), Profumo – presente in molti gruppi di lavoro in tutto il mondo e membro del c.d.a. di Telecom Italia – ha ricevuto numerosi riconoscimenti su scala planetaria, con centinaia di articoli e studi pubblicati. Durante la passata primavera, era anchestato candidato alle primarie del PD per la poltrona di sindaco nel capoluogo piemontese. 
Dalla sua ha tutte le qualità necessarie per completare l’attuazione della riforma universitaria, sebbene ne erediti gli scontenti di sindacati e operatori del settore. Mancano – però – ancora una quindicina di decreti attuativi, vera cartina di tornasole per gli ulteriori sviluppi futuri dell’agognata riforma. L’Unione Europea, dal canto suo, attende ancora ragguagli su regolamenti e modalità di reclutamento e valutazione nel settore scolastico, nonché una riforma del sistema scolastico che valorizzi anche il ruolo dei docenti e che migliori a fondo i delicati aspetti dell’autonomia.

Certo fondamentali saranno i piani per il potenziamento della competitività delle università italiane.







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