MANOVRA/ Il governo pone la fiducia, rissa alla Camera: espulsi due deputati Lega (video)

- La Redazione

Il governo ha posto la fiducia sul decreto finaziario, il voto previsto domani. Scontri e insulti alla Camera mentre era in corso il dibattito, espulsi due deputati della Lega

FederalismoCamera7R400 Immagine d'archivio

Il governo blinda la manovra con la richiesta della fiducia. Il voto è previsto domani. Nel corso del dibattito alla Camera dei deputati, nuove contestazioni da parte della Lega Nord, con conseguente espulsione di due onorevoli del partito di Umberto Bossi. Sono momenti di alta tensione, questi, mentre anche le forze politiche che hanno sempre sostenuto l’esecutivo dichiarano forti perplessità sulla manovra stessa, in particolare sulle mancate liberalizzazioni. E’ scontato comunque che domani da parte di Pd, Pdl e Terzo polo arrivi il sì alla manovra. A fare opposizione e a votare no ci sono solo Lega e Italia dei valori. Per dire del clima che c’era oggi alla Camera, durante il dibattito, la deputata della Lega Emanuela Munerato si è presentata in tuta da operaia e così vestita ha tenuto il suo intervento. La Munerato, che è di fatto una ex operaia, nel criticare le misure del governo, ha anche criticato Monti perché lui si può permettere la baby sitter mentre un operaio deve vivere con mille o milleduecento euro al mese. Un clima preparato dalla maratona oratoria organizzata proprio dalla Lega che dalle 21 di ieri sera fino all’alba di oggi è andata avanti esprimendo in Aula le sue critiche alla manovra finanziaria. Oggi poi alla riapertura dei lavori di nuovo contestazioni e cartelli di protesta come quelli mostrati ieri dai parlamentari leghisti. Ne è scaturito uno scontro verbale con il presidente della Camera Gianfranco Fini che ha deciso di espellere due deputati della Lega, precisamente Fabio Rainieri e Gianluca Bonanno. Dai banchi della Lega insulti nei confronti di Fini, definito da qualcuno un cialtrone. La replica del presidente della camera: “È proprio vero che ogni botte dà il vino che ha”. La delusone di Pd e Pdl, invece, riguarda la decisione di non introdurre più alcun emendamento alla manovra: criticata la decisione di non applicare più le liberalizzazioni previste su farmacie e taxi. Da fuori, ha espresso le sue critiche alle mancate liberalizzazioni anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: le mancate liberalizzazioni, ha detto, costituiscono delle resistenze inaccettabili. Parlando a margine del convegno del certo studi della Confidustria, la presidente ha commentato: “Chiedo al governo di ripristinare le liberalizzazioni ipotizzate nel primo disegno sui farmacisti e sui tassisti”. In un momento in cui famiglie e imprese sono duramente colpite, è inaccettabile che ci sia sempre chi alza barricate e davanti ai quali la politica si inginocchia, ha aggiunto.







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