MANOVRE A DX/ D’Esposito (Il Fatto Quotidiano): Berlusconi ha “rottamato” Alfano e sogna il Monti-bis

- La Redazione

Continuano le manovre al centrodestra: secondo FABRIZIO D'ESPOSITO se non si riesce a togliere Berlusconi non ci sarà mai un autentico dibattito e cambiamento

AlfanoBerlusconiStrettaManoR400 Foto InfoPhoto

“Nel Pdl c’è sì un gran dibattito e si sentono voci che annunciano cambiamenti, ma fino a quando non ci sarà la forza di liberarsi davvero del padre padrone Berlusconi, non si potrà costruire niente”. A dire così è Fabrizio D’Esposito, giornalista de Il Fatto Quotidiano, che espone a Ilsussidiario.net la sua visione del Pdl in questo momento di grande confusione. “Ci sono personaggi di spicco che si stanno facendo sentire” dice “come il sindaco di Pavia Cattaneo, Frattini, anche Mario Mauro che rappresenta un’area molto importante, ma quello che manca e che è sempre mancato nel Pdl è un autentico dibattito democratico interno”. In questo scenario Berlusconi, aggiunge D’Esposito, fondamentalmente pensa a un Monti bis, visto che il governo Monti si è guardato bene dall’andare a toccare aspetti critici come il conflitto di interessi.

Molte voci si alzano dall’interno del Pdl: sono i rottamatori del centrodestra?

I rottamatori possono senz’altro esserci anche nel Pdl, tutto è capire se in realtà nel Pdl è possibile un dibattito democratico. Anche le vicende del caso Fiorito hanno messo in evidenza un problema di democrazia interna sempre esistito.

Un dibattito che lei al momento non vede?

Si parla di tutto, si parla di partito che sta morendo, di possibili scissioni, di spacchettamenti, si parla di fughe verso il centro e anche verso destra. Però tutti rimandano la discussione a cosa deciderà Berlusconi.

Lei che opinione  si è comunque fatto di queste voci che si alzano dentro il Pdl?

Mi colpiscono positivamente, ad esempio quello che dice Cattaneo sindaco di Pavia, ma anche quello che dice Frattini. Mi sembrano avanti rispetto però a una realtà che non si muove,  che rimane in attesa di Berlusconi. Il quale negli ultimi tempi mi pare faccia trapelare tutto e il contrario di tutto, dal nuovo partito che vorrebbe fondare a dichiarazioni di volersi togliere dalla scena e proporre un nuovo misterioso candidato al suo posto. Diciamo che se il Pdl si libera del suo fondatore padre padrone può essere un risultato positivo. Vorrei che Cattaneo e Frattini da soli abbiano la forza di guidare questo passaggio.

Anche il vicepresidente del Parlamento europeo Mauro ha chiesto apertamente che Berlusconi si faccia da parte.

E’ vero, voci come la sua sono voci anche importanti, Mauro di fatto rappresenta l’area di Comunione e liberazione, poi magari Lupi la pensa diversamente e vorrebbe Alfano candidato. Però siamo davanti a un partito che per sopravvivere cerca di capire il suo fondatore cosa vuole fare e nel frattempo cominciano a emergere voci discordanti. 

Il caso Lazio secondo lei rappresenta la fine del partito contenitore di due anime, An e Forza Italia?

Le ruberie, certi comportamenti della casta prescindono dalla natura del contenitore. Anche nella prima Repubblica si rubava: magari si faceva con più stile. La vicenda di Roma ha espressioni diverse, la festa di Forza Italia con la gente vestita da maiale, Fiorito che invece proviene da An che faceva il gradasso di provincia con i soldi della collettività. La vicenda del Lazio rischia di essere la tomba del Pdl ma ricordiamo che il Pdl ha accumulato parecchi scandali e vicende giudiziarie di esponenti di primo piano. E’ un partito che comunque dal punto di vista morale ha sempre lasciato qualche dubbio. La cosa peggiore in questo senso fu quando un anno fa Alfano presentandosi alla platea in maniera sgargiante disse: io voglio fare il partito degli onesti. Direi che il suo è stato un bel fallimento.

 

Alfano appunto. Lei lo considera fuori dei giochi?

 

Berlusconi stesso lo ha fatto fuori quando disse che gli mancava il quid. Alfano candidato potrebbe portare il Pdl sotto al 10%.  

 

E gli ex An che fanno in tutto questo scenario?

 

Ci sono segnali opposti. La Russa vorrebbe fare una sorta di Msi formattato sull’uomo, magari con la Meloni leader. Alemanno vuole invece un partito più di centro, moderato. Teniamo conto che se si fanno dei calcoli sulla base dei sondaggi a disposizione, oggi il Pdl porterebbe in Parlamento circa 120, 127 deputati di cui solo una ventina, trenta al massimo di An. Non mi sembra un bel risultato. Forse la Meloni leader di un nuovo partito potrebbe avere delle chance visto le carte che ha disposizione cominciando dalla giovane età.

 

C’è anche chi dice che sotto sotto Berlusconi stia mirando al Monti bis.

 

E’ più che plausibile. Berlusconi è diviso fra due pensieri. Da un lato la sua figura da animale da campagna elettorale che vorrebbe guidare ancora il partito. Dall’altro il pensiero del Monti bis. Non dimentichiamo che questo governo non ha fatto quasi nulla sul problema del conflitto di interessi, la famosa asta delle frequenze televisive non si è mai fatta. Berlusconi vuole traghettare nella terza repubblica non solo il suo partito ma deve anche tutelare i suoi interessi che sono cospicui. Con un Monti bis potrebbe avere la garanzia che questi suoi interessi saranno difesi. Lo stesso Monti ha con lui un rapporto alquanto cordiale.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie di Politica

Ultime notizie