BERLUSCONI/ La conferma del Cavaliere: pronto a non candidarmi per favorire l’unità dei moderati

- La Redazione

Dopo l’annuncio di ieri del segretario del Pdl Angelino Alfano, Silvio Berlusconi conferma in una telefonata a Mattino 5 di essere pronto a non candidarsi per favorire l’unità dei moderati.

berlusconi_sonnoR400 Silvio Berlusconi (Infophoto)

Dopo l’annuncio di ieri del segretario del Pdl Angelino Alfano, Silvio Berlusconi conferma di essere pronto a non candidarsi alle prossime elezioni per favorire l’unità dei moderati. E’ lo stesso ex premier a comunicarlo in una telefonata giunta in diretta nel corso della trasmissione televisiva Mattino Cinque, parlando con Maurizio Belpietro. La rinuncia alla candidatura, spiega Berlusconi, “non è una novità, è quanto dico da tempo. Io voglio l’unità dei moderati e per ottenerla, se serve, sono pronto anche a non presentarmi. Intendo fare ciò che è utile e giusto per il mio Paese e se, per ottenere un fronte unico contro la sinistra, c’è bisogno che io mi faccia da parte, lo farò”. In questo appello, aggiunge il Cavaliere, “non c’è trucco né possibilità di ripensamento. Io sono tranquillo, come premier possono candidare chi vogliono. Lo faccio nell’interesse del mio Paese, per non consegnare l’Italia a Bersani e Vendola”. Il suo annuncio, ribadisce Berlusconi, è volto a favorire l’unità dei moderati, “dall’Udc a Italia Futura di Montezemolo, da Sgarbi a Tremonti sino alla Lega. La situazione è molto chiara, se i moderati si uniranno saranno la maggioranza del Paese e avranno la responsabilità di governo, se parteciperanno alle elezioni divisi la maggioranza passerà alla sinistra che è sempre compatta”. “Io posso lavorare – ha poi dichiarato l’ex premier – nell’ambito del movimento che ho creato dal ‘94 per dare un supporto, per formare i giovani. Vorrei dire che queste cose che ho sentito nei giorni scorsi come la ‘rottamazione dei vecchi’ non esiste. Quello che ieri ha detto Alfano non è una notizia, lo avevo detto io in diverse occasioni. Eravamo al telefono ed io gli ho detto di insistere sull’unione dei moderati e sulla possibilità che io per consentire ciò facessi un passo indietro”. Nel corso della telefonata, Berlusconi spiega che riguardo il possibile leader dei moderati “è difficile fare nomi perché dietro i nomi ci sarebbero polemiche, saranno tutti i partiti moderati insieme a decidere il leader che possa rappresentarli e fare il presidente del Consiglio con alle spalle appunto dei partiti che porterebbero nei Cdm la loro linea moderata”. 

Poi però afferma di non escludere neanche “Mario Monti come leader del raggruppamento dei moderati”, visto che l’attuale presidente del Consiglio “ha sempre gravitato in questa area”. Infine Berlusconi risponde a Casini, che ieri aveva detto di “accettare le sfide”, ma non di “cadere negli inganni”. Al leader Udc, che si era detto abituato alle “giravolte, agli stop and go” di Berlusconi (esprimendo dunque scetticismo riguardo la sua rinuncia alla candidatura, il Cavaliere risponde dicendo di non aver “mai effettuato giravolte nella mia vita privata, imprenditoriale e politica”, quindi “non vedo come Casini si permetta un’espressione infelice e lontana dalla verità”. 





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