LEGA NORD/ Maroni: Mario Monti è come Gargamella (video)

- La Redazione

Per Roberto Maroni, Mario Monti è come Gargamella. Il problema per la Lega, ora, è farlo diventare un 'Gargamella sfigato'. Il video del comizio di Roberto Maroni, segretario della Lega Nord

maroni_nord_cartello Foto: InfoPhoto

Per Roberto Maroni, Mario Monti è come Gargamella. Il problema per la Lega, ora, è farlo diventare un “Gargamella sfigato”. Non è una novità per la politica – almeno dalla Seconda Repubblica “in avanti” – cercare immagini lessicali che rimangano nella mente e sintetizzino concetti più elaborati per farsi ricordare dalla gente. E certamente la Lega Nord, fin dai tempi del celodurismo bossiano, ha sempre fatto di questa caratteristica un marchio di fabbrica. Da “Roma ladrona” (questo slogan in effetti mai del tutto démodé) a “Gargamella sfigato” il passo non è poi tanto breve. “Venendo qui – ha esordito Maroni – mi è venuta in mente un fumetto, che spero e penso conosciate. I Puffi. C’è un mago cattivo che li rincorre per cercare di trasformarli in oro, si chiama Gargamella. Ecco, noi siamo i Puffi, che producono ricchezza ma che Gargamella vuole gettare nel pentolone per trasformarli in oro e Mario Monti è Gargamella”. Risatine alla folla che evidentemente si ricorda del bel cartone animato che furoreggiava negli anni ottanta. “Ma vi dico di più, c’è un altro particolare – continua Maroni – Gargamella aveva un’altra caratteristica: era sfigato perché i Puffi non risciva mai a prenderli. Ecco, dobbiamo trasformare Monti in un Gargamella sfigato”. Immagine efficace, non c’è che dire. Certo, è curioso, ma non sorprende, notare come Roberto Maroni, un passato (remoto) da militante di Democrazia Proletaria (cioè più a sinistra del Pci, così a sinistra da non riuscire in molti casi a entrare nemmeno in parlamento) usi proprio i Puffi per attaccare Monti. Si spreca infatti sui piccoli ometti blu diventati l’ossessione di Gargamella una vasta letteratura che vorrebbe il villaggio di Grande Puffo metafora perfetta di un Kolchoz comunista, tanto da definire l’opera (dai fumetti ai cartoni animati) “uno dei più grandi progetti mediatici per convertire ai principi del marxismo-leninismo le generazioni occidentali”. In un villaggio dove Grande Puffo ha una fisionomia vagamente somigliante proprio a Marx (aggiungeteci una falce e martello sul cappello rosso, che poi è l’unico ad avere e il gioco è fatto), Quattrocchi ha gli occhialini di Trockij (e come tale viene anche trattato dalla comunità), e Forzuto garantisce l’ordine interno in armonia… Beh il gioco e’ fatto, con Gargamella accecato dalla ricerca della ricchezza tramite l’alchimia e lo sfruttamento degli operosi ometti blu che è allegoria del capitalismo. O magari delle banche d’affari. Insomma, Mario Monti. “Chi sta con Monti non sta con la Lega”, ha proseguito poi Maroni (restringendo il campo delle alleanze a Berlusconi), a cui fa una apertura anche sulle elezioni in Lombardia. Certo, si intende, soltanto se costituirà il primo tassello per una euroregione del Nord con Piemonte e Veneto in grado di saldare un cartello contro la sinistra che andrebbe fatto “anche gratis, perché lasciare la Lombardia alla sinistra non conviene a nessuno”. La risposta definitiva su queste trattative ci sarà, e sarà l’8 gennaio. “Ho già convocato il consiglio federale” ha chiosato Maroni.







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