CASO SALLUSTI/ Il Cdr del Giornale risponde a Il Fatto: “un coso chiamato Marco Travaglio”

- La Redazione

“Dunque, ci sono riusciti: Alessandro Sallusti è stato arrestato”. Inizia così il comunicato diffuso dal comitato di redazione del Giornale per commentare l’arresto del direttore

alessandro_sallusti_phixr Alessandro Sallusti (Infophoto)

“Dunque, ci sono riusciti: Alessandro Sallusti è stato arrestato”. Inizia così il comunicato diffuso questa mattina dal comitato di redazione del Giornale per commentare l’arresto e il successivo trasferimento in questura del direttore del quotidiano, a cui è seguito il processo per direttissima a porte chiuse in cui il giudice del Tribunale di Milano Carlo Cotta ha convalidato l’arresto e annunciato che Sallusti verrà processato il 6 dicembre per evasione. “Sembrava impossibile che in un Paese occidentale la polizia potesse interrompere una riunione di redazione – continua la nota, riferendosi all’arrivo degli agenti della Digos nella sede de Il Gornale -. Sembrava incredibile che in una moderna democrazia un giornalista venisse privato della sua libertà per il suo lavoro. Sembrava pazzesco che nella patria di Beccaria la pena equa per un caso di diffamazione fosse la galera. Eppure è successo proprio questo”. Adesso, si legge ancora, “Il Giornale e i suoi lettori sono senza direttore e l’Italia senza giustizia, in compenso i magistrati e i politici che vogliono tappare la bocca ai cronisti e ammazzare ogni tipo di giornalismo d’inchiesta ora possono brindare”. Arriva poi l’attacco agli altri giornalisti, in particolare al vicedirettore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio: “Resta l’amarezza per l’avara solidarietà – tranne alcuni casi – di una categoria che pure dovrebbe essere parte in causa, senza parlare di qualche commento davvero stonato di chi – solo per ragioni politiche o personali – non riesce a capire che questa è una battaglia di civiltà che dovrebbe essere di tutti. Noi del Giornale siamo vicini ad Alessandro Sallusti e continueremo a difendere il diritto-dovere di informare”. Un’altra nota, sempre del Cdr del Giornale, recita: “Oggi un coso chiamato Marco Travaglio ha scritto un articolo su un coso chiamato Il Fatto Quotidiano dicendo che Alessandro Sallusti è ‘il direttore di un coso chiamato Il Giornale, dunque convinto di essere un giornalista’. Qualcosa ci sfugge nella prosa di quel coso chiamato Travaglio: il rispetto per i colleghi, che siano Sallusti o i redattori del Giornale. D’altra parte, l’espressione ‘rispetto per i colleghi’ non compare nei brogliacci delle procure. E il suddetto coso non è in grado di farla propria”. Del resto già pochi giorni fa lo stesso Sallusti, sfogandosi durante un intervento a Mattino Cinque, aveva definito i colleghi “infami” che “dovrebbero vergognarsi di quello che stanno scrivendo. Dovrebbero giocare con le loro vite invece che con la mia”. 

“Dopo lo scempio fatto dalla casta dei magistrati e lo scempio fatto dalla casta dei politici – aveva detto ancora il direttore del Giornale – da questa mattina un’altra casta si arruola tra le più vigliacche e modeste: quella dei giornalisti. Salvata la pelle, perché giustamente è stato bocciato quel disegno di legge infame, adesso escono allo scoperto. I giornali questa mattina trasudano odio nei miei confronti, compiacimento per quello che mi è successo e ironia sul fatto che invece di andare a San Vittore probabilmente starò a casa”. Sallusti nomina quindi il Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano, la Repubblica, mentre “La Stampa ha fatto una cosa vergognosa: ha pubblicato una mezza pagina raccontando il lusso della presunta casa in cui dovrei andare a trascorrere i 14 mesi di domiciliari. Hanno salvato la pelle grazie al mio appello al Pdl di far cadere quella legge che avrebbe punito probabilmente anche loro e ora si scagliano con una violenza e una cretineria che non ha pari in nessun giornalismo del mondo”.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie