DECRETO SVUOTA CARCERI/ Il Governo pone la fiducia, la protesta in Aula di Lega e Idv

- La Redazione

Scontro in aula dopo che il governo ha chiesto il voto di fiducia sul decreto svuota carceri. La protesta di Lega e Italia dei valori. Il voto si dovrebbe tenere domani

detenuto_R400 Foto Infophoto

Fiducia alla Camera sul decreto cosiddetto Svuota carceri: l’ha posta il governo mentre in Aula si è scatenata la protesta di Lega e Italia dei valori. Mentre cercava di parlare il ministro dei rapporti con il Parlamento è stato subissato di urla da parte dei deputati leghisti che gridavano vergogna vergogna. Il decreto in questione scade il 20 febbraio e per praticare l’ostruzione nei confronti del decreto stesso la Lega aveva posto 500 emendamenti. Per evitare il problema il governo ha così deciso di porre il voto di fiducia che con ogni probabilità si terrà domani, a 24 ore di distanza dalla richiesta stessa. Ma non è solo la Lega a dichiarare il proprio malumore nei confronti della richiesta del voto di fiducia. Anche l’Italia die valori ha espresso il suo disaccordo. “Ci costringete a farlo ancora una volta. Sono state chieste troppe fiducia, siete sulla stessa media del governo Berlusconi con la differenza che questo governo non è politico e quindi deve essere quanto mai attento alle esigenze del Parlamento e dei deputati”,  è stato il commento di Fabio Evangelisti. Così come decisamente contrariati sono apparsi alcuni esponenti del Pdl. Per definire i contenuti del decreto il governo si era incontrato appositamente con una delegazione dell’Associazione nazionale dei magistrati. Scopo dell’incontro era definire una intesa di massima tra le parti. Nel decreto infatti viene introdotta la responsabilità civile del giudice che sbagli. Nell’incontro, tenuto da Mario Monti insieme al ministro della giustizia Severino si era discusso delle modifiche chieste dalla Lega alla norma stessa, modifiche che l’Associazione dei magistrati aveva definito “intimidatorie” per i magistrati stessi. L’incontro si era concluso con la massima soddisfazione espressa dal presidente dell’Anm, Palamara, soddisfazione per l’impegno del governo a trovare soluzioni sulla norma in  questione. Il resto del provvedimento si concentra invece sulla problematica dell’affollamento delle carceri con l’intenzione di facilitarne lo svuotamento tramite l’ampliamento degli arresti domiciliari. Circa 3500 detenuti potrebbero ottenere l’uscita dal carcere aumentando la pena residua a diciotto mesi ma da scontarsi ai domiciliari.

Ci sarebbe poi un ulteriore beneficio per altri 21mila detenuti cosiddetti di passaggio: verrebbero immatricolati in carcere e poi mandati immediatamente ai domiciliari. Infine il decreto prevede uno stanziamento di 57 miliardi di euro per l’edilizia carceraria.





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