FONDI ELETTORALI/ Alfano-Bersani-Casini: entro mercoledì norme sui finanziamenti ai partiti

- La Redazione

I leader di Pdl, Pd e Udc sono riusciti a mettersi d’accordo in tempi record. E’ stato sufficiente un giro di telefonate per decidere di proporre entro mercoledì una serie di norme urgenti

alfanobersanicorrucciatiR400 Foto: InfoPhoto

Il caos prodottosi in seno alla Lega sta determinando effetti anche sugli altri partiti. Dopo l’emersione dello scandalo legato alla distrazione di fondi pubblici per il finanziamento delle spese della famiglia Bossi, è iniziato a montare ulteriormente un forte malcontento popolare. Non solo tra gli elettori della Lega. Per questo, onde evitare un referendum contro il finanziamento ai partiti, le principali forze che sostengono il governo hanno deciso di correre ai ripari. I leader di Pdl, Pd e Udc sono riusciti a mettersi d’accordo in tempi record. E’ stato sufficiente un giro di telefonate per decidere il da farsi. Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini hanno fatto sapere che entro mercoledì saranno preparate una serie di proposte urgenti sulla trasparenza e sui bilanci. Già giovedì potrebbero essere sottoposte alle altre forze politiche. L’Italia dei Valori, dal canto suo, che si sta accingendo a predisporre un referendum popolare, ha fatto sapere che potrebbe essere disponibile a collaborare ad un eventuale legge che vada nella stessa direzione della consultazione elettorale, che avrebbe lo scopo di abolire i fondi ai partiti. Difficilmente, tuttavia, il testo che testo cui stano lavorando i partiti della maggioranza andrà in questa direzione. A quanto si apprende, infatti, si sta lavorando ad una serie di misure già suggerite nei giorni scorsi dell’Udc, e che comprendono la certificazione dei bilanci, il monitoraggio su questi da parte della Corte dei Conti, l’abbassamento a 5mila euro della soglia consentita per effettuare donazione anonime, l’obbligo per i partiti di pubblicare anche su internet i propri resoconti finanziari e sanzioni maggiorate per le forze che non dovessero rispettare i criteri previsti dalla futura legge. I capigruppo alla Camera e al Senato del Pdl, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, intervenendo sulla vicenda, hanno escluso la possibilità che il governo possa metter mano alla questione e spiegato che il loro partito proporrà di «di procedere in commissione in sede legislativa, per garantire tempi rapidi sia alla Camera che al Senato».

Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha detto la sua, precisando che, benché irrituale, la formula del decreto legge potrebbe essere accettata, considerando la necessaria tempestività del provvedimento. Formigoni, infatti, ha fatto presente che, ad oggi, i finanziamenti corrispondono a quattro volte tanto le spese effettivamente sostenute. 





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