PORCELLUM/ 2. Il giurista: una sentenza “creativa” che condanna i politici

- int. Marco Olivetti

MARCO OLIVETTI commenta la decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, in vigore da ben 8 anni. "Decisione sorprendente" dice il giurista

roma_quirinale_giustiziaR439 Il Quirinale visto dalla Consulta (Infophoto)

Il Porcellum è incostituzionale. La Consulta, dopo una lunga camera di consiglio, affossa la tanto discussa legge elettorale. Le motivazioni della sentenza usciranno entro un mese, ma sono stati bocciati sia il premio di maggioranza che le liste bloccate. Nella nota della Corte costituzionale si legge anche: “Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”. Da adesso è bagarre aperta tra chi invoca una nuova legge elettorale e chi il ritorno in auge del cosiddetto Mattarellum. Parla il costituzionalista Marco Olivetti, uno dei “saggi” nominati a suo tempo da Enrico Letta. 

La Consulta, dopo ben 8 anni in cui era in vigore, ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto Porcellum.

Si tratta di una decisione sorprendente in quanto dal punto di vista processuale, in base ai precedenti della Corte, questo ricorso doveva essere dichiarato inammissibile.

Nel mirino il premio di maggioranza e liste bloccate.

Anche qui mi sorprendo. Quest’idea che un premio di maggioranza sia incostituzionale è discutibile, alla pari di ritenere incostituzionale la mancanza di preferenze. La costituzione non si esprime nel dettaglio su queste questioni e quindi la sentenza della Corte costituzionale la giudico fortemente creativa. E c’è una cosa da aggiungere…

Dica, professore.

È certo che la legge elettorale andasse riformata, ma la sede per farlo è normalmente il Parlamento, non l’intervento della Consulta.

Le motivazioni usciranno entro un mese, ma il fatto che siano stati giudicati incostituzionali sia il premio che le liste bloccate, limita forse le opzioni nella stesura di una nuova legge elettorale Cosa succederà?

Il comunicato stampa diramato dalla Corte costituzionale precisa che il Parlamento resta completamente libero di approvare una legge elettorale che rispetti i principi della Costituzione. Di fatto, una legge profondamente diversa da quella appena bocciata. In questo senso ci sono due cose da dire. La prima è che il governo e il Parlamento non hanno possibilità di scelta.

La seconda?

Un conto è cercare di scrivere una legge elettorale a Costituzione invariata, con tutte e due le Camere (aventi corpi elettorali ben diversi, visto che al Senato vota chi ha compiuto i 25 anni) che danno la fiducia al governo; altro discorso, viceversa, è inserire la riforma all’interno di un più ampio processo di revisione della Costituzione che riguardi soprattutto il bicameralismo.

Quindi?

Ora la questione si fa complessa poiché la necessità di dare una nuova legge elettorale al Paese può indurre a non mettere mano alla Carta costituzionale che su questo punto richiede necessariamente una riforma. Il rischio paradossale è che questa sentenza possa, in un certo modo, essere un ostacolo nel cammino di prosecuzione delle riforme.

 

Ma si può tornare subito al voto, come chiede a gran voce Beppe Grillo, con il vecchio Mattarellum?

Questo mi sembra che si escluso proprio per quello che dice il comunicato post-sentenza. Attenzione: la Consulta non dice che è stata dichiarata incostituzionale l’intera legge elettorale, ma alcune norme previste. Quello che è escluso è che automaticamente ci sia la reintroduzione del Mattarellum. 

 

Altra cosa è se Grillo propone di introdurre il Mattarellum…

Ma ciò implicherebbe una legge apposita. Quindi si può tornare al voto solo dopo aver fatto una legge che reintroduce il vecchio sistema. Ma attenzione: il Mattarellum con un sistema politico tripolare rischia di non produrre una maggioranza né alla Camera né al Senato. Chi invoca la sua reintroduzione dovrebbe essere consapevole di questo rischio…

 

Il fatto che il Porcellum sia stato ritenuto incostituzionale dopo ben 8 anni è normale o è un’anomalia tutta italiana?

Per come è configurato il nostro sistema di costituzionalità non è anormale. Si può discutere se la Corte, nel giudicarne la costituzionalità, abbia rispettato o meno i suoi precedenti e non abbia travalicato le sue funzioni. Questo lo si può discutere, ma il fatto che la decisione sia arrivata dopo 8 anni non deve affatto sorprendere. Accade infatti spesso che leggi approvate molti anni prima arrivano all’attenzione della Consulta dopo molto tempo. La Corte non può infatti attivarsi da sola. Occorre che qualcuno le sottoponga una questione.

 

C’è il modo e soprattutto il tempo per fare una legge che parta da una riforma istituzionale?

È una questione di volontà politica: se c’è può accadere. Se dopo l’8 di dicembre il governo Letta avrà una base parlamentare con un programma chiaro ed esplicito su questo punto, e se da parte dell’opposizione (Forza Italia in primis) non vi sarà una preclusione di principio, non è escluso che si possa combinare una riforma istituzionale e la nuova riforma elettorale. 

 

Si è parlato, in attesa del pronunciamento della Corte, di illegittimità delle Camere se elette con un sistema incostituzionale. Lei che ne pensa?

È da dire con certezza che l’incostituzionalità del Porcellum non rende illegittimo né il Parlamento, né il presidente della Repubblica, né l’esecutivo che sono tutti pienamente legittimati a restare in carica fino alla fine del mandato.

 

(Fabio Franchini)







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