CASO CROCETTA/ Ingroia: Lucia Borsellino? Con quel cognome non doveva entrare nella giunta

- La Redazione

L'ex magistrato Antonio Ingroia è stato intervistato dal "Corriere della Sera" sulle intercettazioni Crocetta-Tutino e le ha definite una bufala. "Lucia non sarebbe dovuta entrare in giunta"

antonioingroiaR439 Antonio Ingroia (Infophoto)

Sul caso delle intercettazioni tra Rosario Crocetta e Matteo Tutino, nelle quali, come pubblicato da “L’Espresso”, il medico avrebbe detto che Lucia Borsellino andava eliminata “come il padre”, è stato intervistato dal “Corriere della Sera” l’ex magistrato Antonio Ingroia, secondo cui “si tratta di una bufala, come ha spiegato in maniera categorica il procuratore Lo Voi”. Dietro alla vicenda, ha aggiunto, “dev’esserci una fonte considerata attendibile da L’Espresso, probabilmente istituzionale. Con una precisa finalità. Io non arrivo a immaginare un golpe come Crocetta, ma quella frase, mostruosa ancorché inesistente, ha contribuito ad aumentare la disaffezione e la delegittimazione nei confronti della politica, delle istituzioni e dell’antimafia. Ci siamo abituati a un eccessivo uso politico delle intercettazioni”. L’ex pm ha precisato che Lucia Borsellino non sarebbe dovuta entrare in giunta: «Per Lucia Borsellino provo ovviamente grande affetto, ma sinceramente penso che non sarebbe dovuta entrare nella giunta di Crocetta; con un cognome così pesante il rischio di essere strumentalizzata era reale. Quando il governatore mi chiese di fare il suo vice io rifiutai…». E sulle dimissioni della Borsellino ha detto: «Davanti a me il governatore l’ha sempre difesa. Quanto alle intercettazioni in cui Tutino ne parla male, è possibile che Crocetta non abbia replicato adeguatamente per chiudere in fretta le conversazioni. Io Tutino lo conosco, ha un eloquio torrenziale». Intanto Ingroia ha raccontato dell’amicizia con Tutino: «Me lo presentarono una ventina d’anni fa come uno dei “cervelli in fuga” dall’Italia, appena rientrato dalle Americhe. Abbiamo cominciato a frequentarci, ma quando veniva in Procura per presentare denunce lo mandavo da altri. Al momento della mia scelta politica voleva candidarsi e avere un ruolo di primo piano nella lista, io non l’ho accontentato e i rapporti si sono raffreddati. Quando ho cominciato a lavorare per la Regione l’ho ritrovato molto vicino a Crocetta. All’inizio parlava bene di Lucia Borsellino, mentre nell’ultimo periodo se ne lamentava fino ad auspicarne le dimissioni». Alla domanda di come lui reagisse a questa situazione, Ingroia ha risposto di reagire «Con fastidio, nonostante continuassi a pensare che Lucia stesse nel posto sbagliato, per le ragioni che ho detto. Ma le volgarità che ho letto, a parte la frase che non esiste, confermano che Tutino rappresenta un aspetto deteriore della politica». (Serena Marotta) 







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