RETROSCENA/ I trucchi del trio Boschi, Zanda, Alfano per approvare il ddl Cirinnà

- Mara Maldo

Sono già pronti tre trucchi nuovi di zecca per far approvare il ddl Cirinnà: li ha sfornati la riunione del Pd al Senato cui ha partecipato la ministra Boschi. Li svela MARA MALDO

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Sono già pronti tre trucchi nuovi di zecca: li ha sfornati la riunione del Pd al Senato cui ha partecipato la ministra Boschi, ben lieta di non doversi, in quella sede, occupare di banche. La sede è quella della strategia dem sul ddl Cirinnà. Apparentemente una trasversale discussione sui diritti delle coppie omosessuali. Nella realtà, un occhiuto provvedimento del governo per convincere la base Pd che Renzie è di sinistra, con la complicità del fido Alfano ben lieto di meritarsi il ruolo di “defensor fidei” e potersi intestare finalmente un po’ di elettorato, fingendo di opporsi alla legge cui ha già dato il via libera incassando anticipatamente i posti di governo che hanno tacitato la coscienza di Ncd. Cattiva coscienza, perché promette sfracelli ma non vuole saperne di uscire dal governo. 

Il primo trucco è che si vota il super canguro. Dopo aver impedito di discutere il provvedimento in Commissione, lo si impedisce anche in aula. Lo scopo è evitare ripensamenti in casa Pd. 

Il secondo trucco è votare il super canguro per parti separate. In modo tale da ridurre al minimo il mal di pancia cattodem e a quel punto sfruttare al massimo il supporto Ala-M5s. 

Il terzo trucco è impedire voti segreti sostanziali. Copione già scritto dal presidente del Senato Piero Grasso il quale ha precostituito queste condizioni dando alla luce un pronunciamento nei giorni scorsi che in forma preventiva collegava il ddl Cirinnà al solo articolo 2 della Costituzione e non anche all’articolo 29 che renderebbe inderogabile ammettere i voti segreti. 

Perché trucchi? Perché una gestione oculata e imparziale dell’aula da parte dell’arbitro, e cioè il suo presidente, darebbe senso ad una discussione meritevole di più alto respiro. Ma la riunione del Pd si è chiusa con una perentoria telefonata del duo Zanda-Boschi. Alla seconda carica dello Stato? E “…la sventurata rispose”…?

Per noi donne musulmane il dibattito in corso in Italia è ovviamente surreale. Il Corano sul tema non fa sconti. Certo capisco gli interrogativi occidentali su diritto e diritti, i distinguo tra natura e desiderio. Una grande tentazione per la ragione. Ma non sarebbe altrettanto ragionevole interrogarsi sul destino di una civiltà che riducendo progressivamente il ruolo ed il peso della famiglia fondata sul matrimonio metterà la sorte di migliaia di omosessuali nelle mani dei seguaci del profeta e della sharia, destinati a diventare maggioranza anche nel bel paese ed in tutta Europa? “Chi scava un fosso con cattiveria, ci finisce dentro” (proverbio arabo).







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