ETRURIA/ Consoli (Veneto Banca), “incontrai la Boschi ma non disse nulla”: Gentiloni, “sarà candidata nel Pd”

- Niccolò Magnani

Banca Etruria, caos su Maria Elena Boschi: Consoli (ex ad Veneto Banca), "la incontrai ad un vertice sulle banche ma non disse nulla". Gentiloni, "ha chiarito, sarà candidata nel Pd"

mariaelena_boschi_4_lapresse_2016 Maria Elena Boschi (LaPresse)

Non si placa la polemica attorno a Maria Elena Boschi dopo le parole del Presidente uscente di Consob Giuseppe Vegas e dopo le nuove parole date oggi dall’ex Veneto Banca, Vincenzo Consoli, che una volta di più parla dell’allora ministro Boschi come presente e partecipe alle vicende del salvataggio banche (tra cui figurava anche Etruria, quella nel cui CdA sedeva il padre). «Boschi partecipò a un incontro con i vertici di Banca Etruria e di Veneto Banca nella casa di famiglia ad Arezzo nella Pasqua del 2014. Rimase un quarto d’ora e non proferì parola», spiega l’ex amministratore delegato di Veneto Banca davanti alla Commissione Banche in corso anche oggi a Roma, presieduta da Pier Ferdinando Casini. Le ragioni di quell’incontro, secondo Consoli, sono da spiegarsi con il fatto che Etruria aveva ricevuto da Bankitalia una lettera simile a quella di Veneto Banca: «in questa lettera si  chiedeva l’aggregazione con un partner “di elevato standing”. E nella lettera veniva indicata proprio Banca Popolare di Vicenza». In seguito a quell’incontro, spiega ancora l’ex ad davanti alla Commissione, «non ho mai più visto né sentito la ministra Boschi». Le parole di Consoli fanno il paio con quelle dette ieri da Vegas e per le quali le opposizioni hanno chiesto immediatamente le dimissioni a Sottosegretario della Presidenza del Consiglio per MEB: «Ho parlato di Banca Etruria con l’allora ministro Boschi, mi illustrò la situazione e io dissi che la Consob non era competente. Mi venne prospettato un quadro di preoccupazione perché Etruria poteva venire acquisita dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro».

LA DIFESA DI GENTILONI

Un fuoco incrociato contro Maria Elena Boschi: da Mdp e M5s, passando per la Lega Nord e gran parte dei principali editoriali di oggi su Stampa, Repubblica e Corriere della Sera. Insomma, la difesa arcigna e combattuta della Boschi sia via social – ecco qui cosa aveva detto ieri – e sia in serata a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, hanno dato l’impressione che l’ex ministro non voglia assolutamente dimettersi né fare un passo di lato in vista delle prossime elezioni. Interviene in sua difesa però nientemeno che Paolo Gentiloni, il premier impegnato al Consiglio Europeo a Bruxelles: «Il ministro Boschi ha chiarito le circostanze emerse durante l’audizione del presidente della Consob. Mi auguro che le prossime settimane non siano dominate da bisticci sulle banche e lo confermo, Boschi correrà per il Partito Democratico e spero abbia successo». Scende sullo stesso campo anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan con un tweet in cui afferma «Dal 2014 abbiamo cambiato regole del gioco dopo anni di immobilismo che avevano favorito opacità su banche; affrontato 8 #crisi nate da recessione e in alcuni casi da presumibile mala gestio; protetto risparmiatori e contribuenti. Senza interferenze, come ha ricordato Maria Elena Boschi». “Sibillino” anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che “stuzzica” Vegas dopo le sue parole “compromettenti”: «Vegas ha tirato una palla in calcio d’angolo che non finisce mai. E’ quello che ha levato gli scenari di probabilità dalle obbligazioni subordinate dove si sono persi un sacco di soldi degli italiani. E ora qui l’idea che l’inchiesta della commissione sulle banche diventi la commissioni d’inchiesta sulla Boschi mi sembra una roba assurda. Quello che è un dato di fatto è che ieri Vegas è riuscito a distrarre l’attenzione da quelle che sono le sue responsabilità, che sono responsabilità vere».





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