DIETRO LE QUINTE/ Italicum bis, ecco il vero scopo di Matteo

- Mara Maldo

Un testo su cui lavorare c'è: l'Italicum bis. Ma è quando si voteranno gli emendamenti che si scopriranno le carte. E potrebbe emergere il piano comune di Renzi e Berlusconi. MARA MALDO

silvio_berlusconi_zoom6_lapresse_2016 Elezioni 2018, Silvio Berlusconi (Foto: LaPresse)

Cosa intende dire Silvio Berlusconi quando sostiene che porterà Forza Italia alla vittoria conquistando il 20 per cento alle prossime elezioni politiche? 

Per gli osservatori disincantati degli scenari politici italiani, non ci sono dubbi. Il 20 per cento è grosso modo quello che manca al Pd per fare un governo sulla base del proprio ipotetico risultato elettorale. 

Detto così, parrebbe la condanna di Forza Italia a diventare un Ncd senza Alfano. Ma il piano del duo di intrattenitori televisivi è molto più raffinato. Anche se non è un piano di intenti comuni

Ognuno dei due vuole infatti arrivare alla trattativa finale da una posizione di forza ed in questo senso il colpo messo a segno ieri dal Pd può essere decisivo. Aver tolto cioè a Berlusconi l’arma del proporzionale alla tedesca può spingere Forza Italia in un angolo ed obbligarla a legarsi al carro democratico. Berlusconi pare indeciso. Determinato ad essere egemone nei confronti di Salvini, non si fida di accordi di coalizione e preferisce giocare le proprie carte da solo. E nello stesso tempo teme di essere scavalcato dal pirotecnico scout di Rignano sull’Arno con un accordo a sorpresa con i 5 Stelle.

Tutti diffidano di tutti insomma. E se fosse questa la vera vittoria di Renzi nella politica italiana? Avvelenati i pozzi delle relazioni tra le forze politiche, il dominus fiorentino può esercitare il ruolo di “cartaro” in una partita in cui non ci sono assi per nessuno. 

Berlusconi si consola pensando di trarre frutto elettorale da cani ed agnelli, grazie alla nuova linea animalista. Può essere.

Ma Matteo Renzi, che alcuni definiscono un cattivo, più semplicemente somiglia ad un gatto sornione. Se vede un topo se lo mangia. Silvio, Beppe, ruggite, please.







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