Sondaggi politici elettorali/ Referendum autonomia Lombardia e Veneto: plebiscito per…

- Silvana Palazzo

Sondaggi elettorali politici, ultime notizie e intenzioni di voto di oggi 22 agosto 2017: ius soli e immigrazione, la posizione degli italiani. Focus sulle ONG: più fiducia per Minniti

marco_minniti_1_lapresse_2017 Il Ministro degli Interni, Minniti - LaPresse

In attesa di capire quando si andrà a votare per rinnovare il Parlamento, la prossima scadenza elettorale di cui si occupano i sondaggi è quella relativa al referendum per l’autonomia indetto dalla Regione Lombardia e dalla Regione Veneto. In un’indagine commissionata dal quotidiano Libero all’istituto Winpolls è emerso che il 23% era a conoscenza soltanto vagamente del prossimo appuntamento con le urne. Fra quanti si sono detti sicuri di andare a votare, l’indicazione di voto appare pressoché plebiscitaria: a scegliere per il Sì all’autonomia, secondo il sondaggio Winpolls, è stato il 94% degli intervistati. Soltanto il restante 6% ha optato per il No. Dal punto di vista della partecipazione si sottolinea come il 60% degli intervistati si sia detto sicuro di recarsi a votare per un referendum che promette di dare un segnale d’importante cambiamento alla politica italiana. (agg. di Dario D’Angelo)

INTENZIONI DI VOTO

Il Parlamento è ancora in vacanza, ma con l’arrivo dell’autunno torneranno a farci compagnia anche i sondaggi politici. Gli ultimi rilevamenti sulle intenzioni di voto risalgono al 10 agosto, con l’istituto Ixé che ha condotto un’indagine apposita per il programma di Rai 3, Agorà. Secondo questi dati il partito più votato dagli italiani sarebbe ancora il Pd, forte di un 27,3% che non gli garantirebbe in ogni caso la maggioranza in Parlamento. Staccato di 3 decimali il Movimento 5 Stelle ma il centrodestra, se corresse unito, sarebbe ancora oggi la forza più popolare nel Paese. Con il 15% della Lega Nord di Salvini e il 13,3% di Forza Italia con Berlusconi si raggiunge facilmente il 28,3%, cui bisogna aggiungere l’apporto di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni pari al 4,5%. Se questi dati venissero confermati, la legge elettorale giocherebbe un ruolo decisivo per stabilire l’esito del voto, a seconda che il premio di maggioranza venga attribuito alla lista singola o alle coalizioni. (agg. di Dario D’Angelo)

IUS SOLI, CHE NE PENSANO GLI ITALIANI?

I sondaggi politici elettorali hanno approfondito invece il pensiero dell’elettorato italiano: se la legge dello ius soli dipendesse dai cittadini, non se ne farebbe nulla. Lo testimonia un sondaggio di Termometro Politico risalente al mese scorso: il 63% degli intervistati si è dichiarato contrario, solo il 33,3% è invece favorevole. Per molti questa proposta di legge è un tentativo per accrescere il voto dei partiti di governo, in particolare del Partito Democratico. Così la pensa il 58,1% degli intervistati. Inoltre, la maggioranza degli intervistati ritiene che che lo ius soli possa portare ad una “sostituzione etnica”: si tratta del 51,4%. Quello dell’immigrazione è un tema caldo per gli italiani, non a caso il dibattito è acceso anche per quanto riguarda lo ius soli e lo sarà ancor di più quando si avvicineranno le elezioni. Di ieri la notizia dell’attacco di Matteo Salvini a papa Francesco, a causa della presa di posizione del Pontefice. 

IXE’, IL 47% DEGLI ITALIANI FAVOREVOLE A MINNITI

Un altro capitolo rilevante che si lega all’immigrazione è quello relativo alle ONG. La maggior parte degli italiani, stando agli ultimi sondaggi Ixè, valuta positivamente la presa di posizione di Marco Minniti, nonostante il codice di condotta abbia generato diversi attriti con alcune organizzazioni, come Medici senza frontiere. Gli italiani almeno per ora sono dalla parte del ministro dell’Interno. Il 46% degli intervistati valuta positivamente il suo operato, mentre il 17% avrebbe adottato una linea troppo severa. Un altro 18% invece assicura addirittura il contrario, cioè che Minniti debba fare di più. C’è anche una parte del campione che preferisce non esprimersi, ma in linea di massima per ora sta vincendo la posizione presa dal ministro dell’Interno, quindi “vince” quella governativa. Gli italiani dunque in questo caso si fidano più del governo che delle ONG, dalle quali si aspettano maggiore trasparenza.





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